Messe latine antiche nelle Venezie
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Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia > Parte Prima > Cap. XXX

 

 

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[Corpus Domini]

La Mattina alla Messa bassa.
Cap.  XXX.

 

Si raduna il Sagro Collegio nella Cappella di Sisto nel Palazzo Vaticano dove viene il Papa, e fatta la Preparazione, e vestito de' paramenti Sagri dà principio alla Messa bassa. All'Offertorio si canta il bellissimo Mottetto Fratres ego enim del Palestrina nel libro 177. carta 1. parte sola.

Il Signor Maestro dovrà a suo piacere sciegliere cinque Cantori per il Concertino, che nella Processione deve andare dopo il Papa; e quelli medesimi cantano dopo l'Elevazione un Mottetto eletto dal Signor Maestro ne i libri, che i detti Cantori portano in Processione.

Terminata la Messa, il nostro Coro và in Sala Regia, avendo preventivamente i più novizj delle quattro parti presi i libri per la Processione, e quando la Croce esce fuori della Cancellata il Signor Mae-

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stro farà cenno a i Contralti, i quali intoneranno l'inno Pange lingua gloriosi, e s'incamineranno per la Scala processionalmente al solito luogo.

Il Signor Maestro farà dire la seconda Strofa dell'inno, quando il nostro Collegio entra nella Scala del Costantino, la terza quando giunge al detto Costantino, la quarta quando scende la cordonata per entrar nel Colonnato, la quinta a mezzo Colonnato, e la sesta verso il fine dei Colonnato, quando s'entra nella strada il Signor Maestro farà principiare i Mottetti, de' quali ne farà dire quanti vorrà, e quando gli piacerà.

Nell'ingresso della Porta di S. Pietro al ritorno, i due Soprani Anziani intonano il Te Deum laudamus, il quale dee durare fin tanto, che sia giunto alla Confessione degli Apostoli il Sagro Collegio, e il Papa, e subito posto il Venerabile sopra dell'Altare dal Cardinal primo Diacono Assistente, il Signor Maestro farà dire in Falsobordone il Verso Te ergo quæsumus,

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e poi subito l'ultimo In te Domine speravi; dopo il Papa incensa il Venerabile, e terminata l'incensazione due Soprani Anziani dicono il Verso Panem de Cælo præstitisti eis, alleluia R/. Omne delectamentum in se habentem, alleluia, e detta l'Orazione dal Papa R/. Amen, terminando questa lunga Funzione con la benedizione, che il Pontefice dà col Venerabile.

Non avendo più parlato del Concertino, che abbiam lasciato in Cappella, sarà cosa necessaria il dire tutto quello che ad esso conviene in quella Funzione.

Uscito fuori della Porta della Cancellata il Venerabile seguito dal Decano della Rota, che porta in mano la Mitra Pontificia in mezzo alli due Camerieri Segreti assistenti di Sua Santità,dee subito prender posto il Concertino, il quale in tal caso precede al resto della Prelatura, che segue, per esser più vicino al Pontefice, e quando il Venerabile sarà in Sala Regia darà principio al primo Mottetto, che sarà regolato dall'Anziano all'arbitrio del

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quale nel giro della Processione si diranno quei Mottetti, che per ordine sono scritti ne i libri; avvertendo, che quando entra il Concertino nella Porta della Chiesa di S. Pietro si dee dire il Mottetto Amore Jesu langueo del Foggia; e questo è costume antico della Cappella.

Se a questa Funzione non interviene il Papa, si fa dal Cardinal primo Vescovo; ed il Signor Maestro non ha cosa più precisa di quanto abbiam notato di sopra.

 

da Andrea Adami da Bolsena, Osservazioni per ben regolare il Coro de i Cantori della Cappella Pontificia. Tanto nelle Funzioni ordinarie, che straordinarie, Roma, Antonio de' Rossi, 1711, p. 78-81.

 

 

 

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