Messe latine antiche nelle Venezie
Venezia | Belluno | Bergamo | Bolzano | Brescia | Gorizia | Mantova | Padova | Pordenone | Treviso | Trieste | Udine | Verona | VicenzaVittorio Veneto

 

 

Enciclopedia Cattolica

voce   Durand

 

DURAND (Durandus) GUILLAUME, vescovo di MENDE. - Canonista e liturgista, n. a Puimission, a nord di Béziers (Francia) ca. il 1230. Studiò diritto in Italia e ne fu professore a Bologna e poi a Modena. A Roma gli furono affidati molti e delicati incarichi. Nel 1286 fu nominato vescovo di Mende, e nel 1295 governatore della Romagna e della Marca d'Ancona. M. a Roma il 1 nov. 1296: il suo corpo riposa a S. Maria sopra Minerva. Occupa un posto importante nella storia del diritto.

Fu autore di Commentarii alle Novelle di Gregorio X, di un Breviarium seu Repertorium alle Decretali, lavori molto utili per la teoria e per la pratica. Ma l'opera più notevole del D. è lo Speculum iudiciale, felice tentativo di esposizione dell'intero sistema del diritto, attraverso la specie procedurale. In esso, accanto alle formole degli atti che si organizzano pure sotto l'influsso romanistico nuovo delle scuole giuridiche, vi è una larga elaborazione dottrinale, sostenuta da passi di teorici e pratici italiani riportati talora letteralmente, come appare dalle note, che il grande canonista e storico del diritto Giovanni Andrea appose allo Speculum di D. L'opera, di così larga influenza nel mondo giuridico del diritto comune, può pertanto ritenersi figlia diretta dell'elaborazione dommatica italiana. Oltre gli elencati trattati di diritto, ha scritto anche due opere di liturgia: Rationale divinorum officiorum e Pontificalis ordinis liber. La prima ebbe importanza grandissima nel medioevo, sì da esser la prima stampata a Magonza con caratteri metallici nel 1459. Della sacra liturgia fa una esposizione mistica, allegorica e morale, e tratta della chiesa, del suo ornato, dei Sacramenti, dei ministri sacri, degli uffici divini, della Messa, delle feste del calendario. Un simbolismo esagerato la pervade, vi abbondano citazioni bibliche non sempre controllate.

Altra opera che ebbe una singolare fortuna è il suo Pontificale, che è poi stato adottato dalla Chiesa romana. Il suo lavoro risale agli ultimi anni della sua vita. Egli vi espone la liturgia romana, introducendovi elementi nuovi provenienti da tradizioni locali. Di questo Pontificale si ha oggi una accurata edizione critica accompagnata da una dotta introduzione per opera di M. Andrieu (Le Pontifical romain au moyen âge, III: Le Pontifical de G. D. [Studi e Testi, 88], Roma 1940).

Non deve confondersi con D. Guillaume iunior, pure canonista e teologo, ma dì minor momento e vissuto poco dopo di lui (cf. su quest'ultimo J. F. Schulte, Gesch. der Quellen und Lit. des Kan. Rechts, II, Stoccarda 1876, p. 195 e P. Viollet, Guillaume D. le jeune, évéque de Mende, in Hist. litt. de la France, XXXV, Parigi 1921, pp.1-139).

Bibl.: J. F. Schulte, Gesch. der Quellen u. Lit., II, Stoccarda 1878, p. 152 sgg.; J. Berthelé et M. Valmery, Instructions et constitutions de D. le Spéculateur, in Archives da département de l'Hérault V, 1 (Montpellier 1900).

Antonio Rota

 

da Enciclopedia Cattolica, IV, Città del Vaticano, 1950, coll. 2004-2005

 

 

 

Inizio Pagina

Torna a Vocabolario Liturgico