Messe latine antiche nelle
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Enciclopedia Cattolica
voce Manutergio
MANUTERGIO (manutergium, estersorium). - È l'asciugamano usato nelle abluzioni liturgiche. Secondo Cirillo Alessandrino (Catechesi mistagogica, V, 2) il diacono porge al vescovo ed ai sacerdoti concelebranti l'acqua per purificarsi le mani; secondo le Costituzioni Apostoliche (VIII, 11, 12) invece quest'ufficio è compiuto dal suddiacono. Negli Statuta antiqua di Arles (del 500) l'arcidiacono consegna al suddiacono, come segni del suo ufficio, "urceolum cum aqua... ac manutergium", cerimonia questa che si trova tuttora nella ordinazione del suddiacono. A Roma, fin dal sec. VIII, l'acqua ed il m. sono presentati al celebrante dagli accoliti.
Attualmente il m. è di tre forme: 1) uno grande in sacrestia, o in locale vicino, per l'abluzione delle mani prima che il sacerdote si vesta per la celebrazione della Messa. Quest'uso rimonta al sec. VIII, ed i m. son prescritti in vari Sinodi (p. es., di Luttich [1287]) ed istruzioni (s. Carlo Borromeo). Le rubriche ne indicano l'uso soltanto prima della Messa; dopo la Messa è raccomandato. 2) Uno piccolo da usarsi al Lavabo nell'Offertorio. È proibito (decr. S. Congr. Rit. n. 2118) di portarlo sul calice nell'andare e tornare dall'altare. Si usa anche dopo la Comunione distribuita fuori della Messa. Il citato Sinodo di Luttich tiene questo m. in molta considerazione. 3) Di forma più grande, si adopra nella Messa e nelle altre funzioni pontificali. Serve anche all'offerta dei pani dopo la consacrazione del vescovo.
Nella degradazione di un suddiacono gli vien tolto anche il m.
Bibl: J. Braun, Handbuch der Paramentik, Friburgo in Br. 1912, pp. 260-62; L. Fischer, Bernardi card. et Lat. Eccl. prioris Ordo Oficinrum Eccl. Later., Monaco 1916, passim; M. Andrieu, Le Pontifical romain au moyen âge, 3 voll., Roma 1938, passim.
Pietro Siffrin
da Enciclopedia Cattolica, VII, Città del Vaticano, 1951, col. 1994