Messe latine antiche nelle
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Enciclopedia Cattolica
voce Palmatoria
PALMATORIA (Bugia, cerarium) - Candeliere basso portato in palma di mano (donde il nome), o piattellino di metallo o altra materia, con manico e nel mezzo un bocciolo per infilarvi una candela. Serve nelle funzioni pontificali, praticamente per vedere chiaro nel leggere, ma più in segno d'onore, perché si tiene quando anche "è tanto chiaro da non aver bisogno d'una luce nel leggere" (Catalani, Caerem. episc., l. I [v. bibl.], cap. 11, 1-4; cap. 20, 1).
Si chiama anche "bugia" (francese bougie, dalla città algerina di Bugia, centro di cererie nel medioevo). Prima del sec. XIV nessun liturgista ne fa menzione. Con un altro nome si dice scotula (dal greco skoton elauno = scaccio via le tenebre).
È distintivo dei cardinali, dei vescovi, degli abati e altri prelati che ne hanno il privilegio (p. es. i provinciali domenicani, i canonici di alcune basiliche; i parroci di Roma). È portata da un accolito ("minister de candela", "bugiarius"), con cotta e, in alcune funzioni, anche con piviale, sempre assistito dall'accolito del libro. Nelle funzioni papali solenni si usa solo la candeletta accesa senza p., perché si dice che la luce del papa non ha bisogno di un sostegno terreno.
Bibl: S. Congr. dei Riti, Decr. auth. (v. bugia, palmatoria); I. Catalani, Pontificale Romanum, I, Parigi 1850, p. 39 a; Id., Caeremoniale Episcoporum, I, Parigi 1860, pp. 143, 212-18, 402; Moroni, Bugia, VI, pp. 155-56; P., LI, p. 72; J. Baudot, Bougeoir, in DACL, II, coll. 1099-1100.
Pietro Siffrin
da Enciclopedia Cattolica, IX, Città del Vaticano, 1952, col. 654