Messe latine antiche nelle
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Rassegna stampa
"Chierichietto molto assiduo La sua nomina è un disegno del Signore"
"Tuti i me fioi par mi i xe compagni. I xe tuti bravi". Ma da ieri per uno dei suoi cinque figli, Andrea Bruno, per lei soltanto Bruno, la sua vita quotidiana trascorsa nella tranquillità e nella riservatezza corre un po' più veloce. La mattinata passata in Cattedrale e poi le telefonate di congratulazioni che non finiscono più. Difficile stare al passo dell'emozione, anzi, della commozione di sapere che uno dei suoi figli è il nuovo vescovo di Treviso. Specialmente se si hanno 80 anni e ricordi legati a Bruno, alla sua infanzia, alla sua vocazione.
Natalina Basso Mazzocato è la mamma del nuovo pastore della diocesi di Treviso. Ha accettato di aprire la porta della sua casa, a Frescada dove vive con la sorella Maria, per parlare del suo Bruno, ma non dimentica nel racconto tutti gli altri figli: Maria Pia, Giuseppe, anche lui sacerdote, Paolo e Piero. Impossibile per lei raccontare di Bruno senza parlare anche dei fratelli.
"Da piccolo era come tutti i bambini, saltava e giocava. Ha fatto le elementari a Dosson". Qualche anziana vicina di casa racconta di un bambino riflessivo, vestito spesso con una maglietta rossa, seduto sugli scalini davanti a casa. Oltre la scuola anche la chiesa di Dosson l'ha visto crescere: "È lì che ha cominciato a fare il chierichetto", racconta Natalina. "Per la sua assidua frequenza era stato anche premiato con l'araldo del Papa, un premio che veniva dato ai "fanciulli cattolici", più diligenti e dotati", è la zia Maria a raccontare questo aneddoto.
La vocazione alla vita religiosa è arrivata a otto anni. L'entrata in seminario in prima media. "Prima del Concilio quando i ragazzi entravano in seminario tornavano a casa soltanto due volte all'anno, a Natale e a Pasqua anzi, a Santo Stefano e il lunedì dell'Angelo, così la nostra famiglia ha sempre festeggiato queste festività il giorno dopo per aspettare Bruno". Sopra la credenza, dietro a Natalina c'è una foto di Bruno sorridente, informale, senza l'abito sacerdotale. "Da bambino - continua la madre - era timido, riservato, studioso. A scuola andava bene ma non ricordo quale fosse la sua materia preferita, quando i professori mi dicevano che andava bene a me bastava. Non era tanto portato per i lavori manuali, era più studioso e riflessivo l'unico lavoretto che faceva volentieri era andare a tagliare l'erba nel campetto del parroco". E sulla nomina a vescovo di Treviso? "È un disegno del Signore e per questo bisognerebbe intervistare il Padreterno".
Alessandra Vendrame
da "Il Gazzettino". Treviso, 5 dicembre 2003