Messe latine antiche nelle
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Rassegna stampa
La Lega prende posizione contro la proposta di D'Agostino
Non vogliamo la moschea
Il commissario provinciale, Padovan, teme gli integralismi
Alla Lega non piace la moschea. Certo Venezia ha una lunga tradizione di rapporti con la cultura musulmana ma, anche se la proposta rispecchia il "carattere cosmopolita della città", il commissario provinciale del Carroccio, Gianni Padovan, "esprime alcune perplessità". Non che la moschea in sé non gli vada a genio, sono piuttosto gli integralismi che poco gli aggradano. E che gli fanno paura: "Chi garantirà che questo centro non diventi possibile punto d'appoggio di squadre di fanatici, le quali nell'intento di convertire gli 'infedeli' si lancino in una nuova jihad?".
Mamma li terroristi. Niente centro islamico, dunque. E poi, così come la Serenissima si scontrava con il Signore ottomano, pure i cristiani oggi hanno problemi di dialogo con i musulmani. E a Padovan non piace l'idea dell'assessore all'urbanistica, Roberto D'Agostino, di trasformare la chiesa di San Simeon Piccolo in moschea. Del resto già don Aldo Marangoni, responsabile dei beni della Curia, si era opposto all'idea. "San Simoen - dice ora Padovan - è un punto di riferimento per i cattolici cosiddetti 'tradizionalisti'. Ogni domenica vi si celebra la messa in latino. Non c'è posto, quindi, per le preghiere islamiche".
"Un'ulteriore perplessità - continua l'esponente leghista - viene dalla considerazione che nei Paesi musulmani non esiste alcun tipo di rispetto per nessun'altra espressione religiosa". Dunque, per reciprocità, anche la Lega guarda con diffidenza alla moschea. E, per sventare qualsiasi sospetto di intolleranza, Padovan fa riferimento a un'altra fede, quella ebraica: "Gli ebrei ebbero tolleranza religiosa in Europa, costruirono meravigliose schole e monumentali cimiteri, poiché seppero rispettare gli usi e i costumi delle società in cui vivevano. Molti episodi verificatisi in Europa dopo l'immigrazione araba degli anni Ottanta dimostrano la mancanza di coscienza laica e liberale della religione maomettana in questa fase storica".
da "Il Gazzettino", 16 giugno 1998
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