Messe latine antiche nelle Venezie
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Ci sembra importante che i lettori della "Gazzetta di Mantova" continuino a manifestare interesse per la questione della messa latina antica, dietro alla quale sta l'esigenza della liturgia tradizionale da parte di molti fedeli, esigenza che papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto come legittima e da soddisfare con generosità (consideriamo certamente anche questo, se diciamo che vogliamo obbedire al Papa). A proposito della interessante lettera di Gilberto Madella, che appare fondata su una discreta documentazione, preciseremmo un punto. "Per la celebrazione della Santa Messa in lingua latina in Italia come altrove, è previsto un indulto ecc.", da intendere la messa latina antica secondo il messale di san Pio V. Per la messa in latino secondo il nuovo rito - ammesso che sia possibile celebrarla integralmente in latino (secondo noi in Italia no) - le regole e le fonti sono altre... Ma a coloro che hanno firmato la petizione di Mantova questo non interessa.
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Rassegna stampa
LE LETTERE
RELIGIONE
A proposito della
messa in latino
Mi consenta qualche breve considerazione circa la richiesta di una nota associazione del Triveneto da preparare per il Vescovo di Mantova, per la celebrazione in tale diocesi della Santa Messa in latino. Personalmente, non conoscendo bene l'Associazione, do per scontato che siano cattolici e quindi accettano in linea di principio e praticamente pure tutte le disposizioni del Magistero sia straordinario (come i Concili compreso il Vaticano II), che ordinario (quello del Papa e dei Vescovi uniti con lui).
Per quanto concerne la celebrazione della Santa Messa, il codice di diritto canonico del 1983 al canone 928 dice: "La celebrazione eucaristica venga compiuta in lingua latina o in altra lingua, purché i testi liturgici siano stati legittimamente approvati".
Ormai la riforma liturgica è praticamente conclusa e in Italia l'Eucarestia deve essere celebrata conforme ai testi liturgici della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.), approvati dalla Congregazione per il culto divino della Santa Sede. Per la celebrazione della Santa Messa in lingua latina in Italia come altrove, è previsto un indulto della stessa Congregazione del culto divino o dei riti del 3 ottobre 1984 richiamato nel Motu Proprio di Giovanni Paolo II del 2 luglio 1988 e nell'allocuzione ai membri della fraternità di San Pietro per il decimo anniversario del sopra citato Motu Proprio Ecclesia Dei.
Da notare che il Messale che si deve usare è quello approvato nell'anno 1962 per la lingua latina e non altri: l'indulto, a determinate condizioni, è demandato ai vescovi diocesani per quanto di propria competenza.
Per quanto mi riguarda, non conosco disposizioni successive.
Gilberto Madella
da "Gazzetta di Mantova", 9 maggio 2003