Messe latine antiche nelle
Venezie
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Rassegna stampa
San Pio X, comunità senza una sedeÈ estremamente difficile a dei cattolici manifestare la loro fede; per i praticanti della comunità di San Pio X assistere alla messa officiata con rito preconciliare è quasi impossibile. Oggi, è di "moda" aprirsi a tutte le religioni e a qualsivoglia setta, ma trovare nella nostra città spazi per celebrare la messa in latino è un'impresa molto ardua.
La comunità di San Pio X da anni si arrangia come può celebrando il rito in vari locali saltuariamente messi a disposizione da privati cittadini o da associazioni di volontariato, questo andazzo che va avanti ormai da più di un lustro sta per giungere al termine.
Oggi l'uso del vecchio messale deve essere autorizzato dal vescovo che ne valuta l'opportunità..., dopo la riforma voluta da Benedetto XVI non potrà essere negato quando lo chiedono almeno trenta fedeli. Paolo VI aveva proibito nel 1969 l'uso del vecchio messale, rivendicato in particolare dalla "Fraternità San Pio X" e, da allora, per i "lefreviani" è stato un vero e proprio calvario. Forse per don Floriano Abramovich, il sacerdote della succitata comunità che, con determinazione e coraggio opponendosi di fatto a uno spirito di relativismo che maschera una politica di globalizzazione di stampo religioso, ogni prima domenica del mese è a Trieste per officiare la messa con rito tridentino, il sogno diventerà realtà: "ritrovare una Chiesa in un'identità tradizionale".
Angelo Lippi
consigliere comunale
da "Il Piccolo", 23 marzo 2007
DOCUMENTI
Vescovo di Trieste, Decreto 11 ottobre 2004, Prot. 905DCV-SS.MESSE/04
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Messa in latino: gli spazi ci sono (Il Piccolo, 29 marzo 2007)
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