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Rassegna stampa

APPELLO AL VESCOVO. Dopo le tensioni con i tradizionalisti si profila il trasferimento della comunità in un'altra chiesa

I luterani chiedono
di restare a San Pietro

 

San Pietro Martire è stata per tre anni la loro chiesa. Loro, e della comunità di Santo Stefano che li ha prima sostenuti e poi accolti nella parrocchia. Per tre anni hanno condiviso un cammino ecumenico di crescita segnato soltanto dalle proteste dei tradizionalisti cattolici che non hanno mai digerito la presenza dei luterani nella chiesa del co-patrono della città.

Ora sono a un passo dall'essere allontanati da quella chiesa: il vescovo, infatti, ha convocato il decano nazionale dei luterani per concordare un trasferimento in altra sede, peraltro non ancora individuata ufficialmente.

Così i luterani veronesi hanno lanciato un ultimo, accorato, appello a Zenti offrendosi addirittura di acquistare una chiesa della diocesi a un prezzo "ecumenico".

Ma chiedendo soprattutto di arrivare a una soluzione concorde. La speranza è che il vescovo conceda loro di rimanere altri tre anni in quella chiesa che gli stessi luterani hanno contribuito a restaurare dopo anni di abbandono. L'appello, firmato da Georg Schuchmann, presidente della comunità  luterana scaligera, è arrivato sul tavolo di Zenti la scorsa settimana.

Due pagine in cui si fa riferimento alla campagna messa in atto dai tradizionalisti iniziata subito dopo la decisione dell'allora vescovo, padre Flavio Roberto Carraro, di concedere la chiesa di San Pietro che è puntualmente proseguita acquistare una chiesa della diocesi a un prezzo "con violenze verbali", scrivono i luterani, durante gli incontri di preghiera e che è sfociata in un ultimatum allo stesso vescovo Zenti, a fine 2007.

Una diaspora imbarazzante per la curia a cui Zenti ha cercato di mettere fine convocando il decano della chiesa evangelica luterana in Italia, Holger Milkau, con il quale aveva concordato il trasferimento "nella speranza di rasserenare le tensioni con il gruppo dei tradizionalisti", come si legge nella lettera. "A nostro modesto parere i problemi che sono sorti con i tradizionalisti cattolici non dipendono dal fatto che i luterani sono ospiti in San Pietro Martire, dal momento che hanno protestato anche quando eravamo ospiti in altre chiese, ma si tratta di un accanimento contro i luterani stessi che contraddice l'impegno ecumenico della chiesa cattolica", aggiungono i luterani nella lettera inviata a Zenti.

Dalla lettera si capisce anche che l'eventuale trasferimento rischierebbe di non risolvere queste tensioni dal momento che le proteste dei tradizionalisti sono iniziate già  prima della concessione della chiesa di San Pietro.

Il cammino ecumenico della chiesa veronese passa di nuovo da San Pietro Martire: ma stavolta l'ultima parola spetta a Zenti.

 

da "L'Arena", 6 marzo 2009

 

 

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Verona, rettoria di S. Toscana

 

 

 

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