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VERONA, CHIESA AI LUTERANI

Il Vescovo va in sinagoga 
e dà via S. Pietro Martire

A parte la visita del vescovo alla sinagoga, quello che ci interessa in questo articolo dell'Arena del 16 gennaio sono i seguenti dati, a proposito di altre "comunità cristiane presenti in città": "LUTERANI. La Comunità luterana veronese si è costituita ufficialmente l'anno scorso, anche se l'attua le pastore Jurgen Wesenik opera in riva all'Adige da tre anni. Gli iscritti alla Chiesa sono una sessantina, ma è durante l'estate che i fedeli diventano più numerosi con la presenza sul Garda di molti tedeschi. Recentemente la Curia di Verona ha concesso ai luterani per il loro culto la chiesa di San Pietro Martire, vicino a Santo Stefano. I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel luglio scorso e l'edificio sarà consegnato il prossimo maggio". Quindi le preoccupazioni e le proteste, promosse tra l'altro da Una Voce-Verona, per la cessione della chiesa di S. Pietro Martire ai protestanti sono pienamente fondate: addirittura i lavori di ristrutturazione, per cui sono stati ottenuti 100.000 euro dalla Regione Veneto, sarebbero iniziati proprio in vista della consegna ai luterani.

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Rassegna stampa

STORICA VISITA. Questa sera per la prima volta il capo della Diocesi dal rabbino Piattelli per la Giornata del dialogo

Oggi padre Flavio in sinagoga

Il Vescovo nel tempio ebraico: "Un incontro di pace per un legame speciale"

 

Un evento di portata storica. Mai nessun capo della Chiesa cattolica di Verona ha varcato la soglia della sinagoga scaligera. Saranno i sandali di padre Flavio Roberto Carraro a farlo questa sera, alle 19.30, in occasione della Giornata di approfondimento e sviluppo del dialogo religioso ebraico-cristiano, che si celebra ogni anno.

Con il Vescovo, anche i rappresentanti delle altre confessioni cristiane presenti nella nostra città: dal pastore valdese Vito Gardiol a quello luterano Jurgen Wesenik, dal padre ortodosso romeno Gabriel Codrea a quello sempre ortodosso, ma russo, padre Bor is Razveev. Ma è senza dubbio la presenza di padre Flavio a dare a tutta la serata il sigillo dell'avvenimento storico.

I rapporti tra gli ebrei veronesi e la Chiesa cattolica hanno conosciuto momenti bui durante i secoli. In via Portici, dove ha sede la Comunità israelitica, non dimenticano ancora quel vescovo Raterio che nel 987 decise di espellere gli ebrei dalle porte della città, episodio per altro sul quale non tutti gli storici concordano.

Tempi lontani, a cui sono susseguiti altri secoli lastricati di antigiudaismo, con le sue terribile aberrazioni, nella diffusione del quale la Chiesa ha avuto le sue colpe, come Giovanni Paolo II ha più volte ribadito. C'è voluto il Concilio Vaticano II per imprimere una svolta nei rapporti tra cattolici ed ebrei ed iniziare un percorso di dialogo e conoscenza reciproca.

"La mia visita alla sinagoga è una tappa di questo percorso - spiega padre Flavio Roberto Carraro - che fa seguito a quella che l'attuale pontefice fece a Roma nel 1986. Ma mi pongo in continuità anche con il mio predecessore mons. Giuseppe Amari che durante il suo episcopato intesse un cordiale rapporto di stima e amicizia con l'allora rabbino Weis Levi e l'attuale Crescenzio Piattelli".

"Inoltre", aggiunge padre Flavio, "proseguo l'opera di pazienti e genero se persone, di entrambe le religioni che hanno permesso che ciò accadesse".

Una visita che però assume un ulteriore significato, essendo svolta anche con i rappresentanti delle diverse comunità cristiane. "Essa avrà un carattere ecumenico-dialogico, di riconciliazione e di pace - ricorda padre Flavio - tra gli ebrei e le diverse tradizioni cristiane. L'augurio - sottolinea il Vescovo - è che questa tappa che viviamo a Verona possa avere una ricaduta positiva per il prossimo futuro, così che noi cristiani possiamo accogliere i nostri fratelli ebrei con quel senso di ospitalità con cui ogni uomo ed ogni donna si sentono ospitati ed accolti da Cristo".

Un legame quello tra ebrei e cristiani, "speciale", non riconducibile ai "rapporti che la Chiesa di Cristo ha con le altre religioni non cristiane".

"Nella loro tradizione - riprende padre Carraro - troviamo le radici della nostra identità cristiana. Basti pensare alla preghiera dei Salmi che abbiamo in comune e alla quale attingeremo anche nell'incontro di questa sera".

Mai come in questo tempo, secondo il Vescovo di Verona, il problema delle relazioni ebraico-cristiane si è fatto così preciso e decisivo per il futuro della Chiesa. "Diverse sono le modalità e i cammini che possono condurre all' ;incontro tra queste due grandi religioni. Tuttavia - precisa padre Flavio - esse non possono non darsi appuntamento su quella via privilegiata che è il leggere insieme il comune Testamento. Nel contempo per noi cristiani confrontarci con il Talmud e il Midrash - testi ai quali facciamo costante riferimento nella lettura dell'esegesi dell'Antico Testamento - comporta anche il misurarsi con la perenne vitalità spirituale e culturale del popolo d'Israele".

Nonostante la portata storica dell'incontro di questa sera, padre Flavio rifugge all'idea di esserne uno dei protagonisti. Forse quello principale. "Non vado in sinagoga per essere il primo Vescovo a farlo, ma perché è giusto che questo accada! - afferma - Questa visita è certamente un dono del Signore. E' Lui, come dice il profeta Ezechiele, che ha permesso i cuori di cambiare, di essere trasformati in cuori di carne. È Lui che ci ha permesso di sentire lo scandalo del conflitto e di soffrire per il disprezzo che per molti secoli abbiamo riservato ai fratelli ebrei".

Elena Zuppini

 

Ecco le altre comunità cristiane presenti in città.

LUTERANI. La Comunità luterana veronese si è costituita ufficialmente l'anno scorso, anche se l'attua le pastore Jurgen Wesenik opera in riva all'Adige da tre anni. Gli iscritti alla Chiesa sono una sessantina, ma è durante l'estate che i fedeli diventano più numerosi con la presenza sul Garda di molti tedeschi. Recentemente la Curia di Verona ha concesso ai luterani per il loro culto la chiesa di San Pietro Martire, vicino a Santo Stefano. I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel luglio scorso e l'edificio sarà consegnato il prossimo maggio.

VALDESI. I membri della Chiesa evangelica valdese sono circa un'ottantina, impegnati in un'intensa vita di comunità. Dal settembre scorso sono guidati da due pastori: i coniugi Vito Gardiol, torinese, e Caterina Duprè, romana, che hanno sostituito la pastora Letizia Tomassone. Si riuniscono per il loro rito religioso ogni domenica nella chiesa di via Duomo.

ORTODOSSI RUSSI. Sono circa ottanta i componenti della Comunità ortodossa russa, che si è costituita nel dicembre del 1999. Provenienti dall'intera provincia veronese, ma anche da Mantova e Vicenza, hanno come guida padre Boris Razveev. Le celebrazioni religiose si svolgono ogni sabato, alle 17, e domenica, alle 10, nella chiesa di San Salvatore Vecchio, vicino a Sant'Eufemia.

ORTODOSSI ROMENI. È la comunità più numerosa di cristiani non cattolici presenti a Verona. Costituitesi nel 2001, conta circa 200 iscritti ed è guidata da padre Gabriel Codrea. La chiesa di riferimento è quella di San Daniele in via Del Pontiere.

 

da "L'Arena", 16 gennaio 2005

 

 

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