Missae latine antiche nelle Venezie
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Vittorio Veneto
Domenica Ventunesima
dopo la Pentecoste
Semidoppio.
Dal Vangelo secondo Matteo Matt. 22, 1-14
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Iniziati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, sii paziente con me e ti restituirò ogni cosa. Il padrone ebbe pietà di quel servo e lo lasciò andare, e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Rendimi ciò che mi devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi anche tu avere pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, indignato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello.
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