Messe latine antiche nelle
Venezie
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L'anno liturgico
di dom Prosper Guéranger
15 FEBBRAIO
SANTI FAUSTINO E GIOVITA, MARTIRI
Gloria dei Martiri.
Due fratelli martiri patirono all'inizio del secondo secolo dell'era cristiana; e la loro memoria s'è conservata in onore nella Chiesa. Passa rapidamente la gloria dei conquistatori e degli uomini di stato, e presto i loro nomi vengono cancellati dalla memoria dei popoli. Si passino in rassegna i sapienti onde sapere se a quell'epoca ne sono esistiti, e quali furono le loro azioni. Brescia, la capitale della Cenomania italiana, appena si ricorda di quelli che la governarono o la illustrarono nel secondo secolo. Ecco invece due dei suoi cittadini, il cui ricordo durerà quanto il mondo. Glorifichiamoli in questi giorni in cui i loro esempi ci parlano con tanta eloquenza della fedeltà che il cristiano deve a Dio.
VITA. - Faustino e Giovita nacquero a Brescia. Durante la persecuzione di Traiano furono arrestati e trascinati in molte città d'Italia, soprattutto a Milano e a Roma, dove subirono i più gravi tormenti per la fede cristiana. Finalmente ebbero troncata la testa a Brescia, all'inizio del regno di Adriano.
I loro Atti sono opera d'uno scrittore che visse molto tempo dopo il loro martirio (fine VIII - principio IX secolo), il quale si propose di far opera di edificazione inventando pie leggende, piuttosto che attenersi alla realtà storica.
Preghiera.
Martiri di Gesù Cristo, quando paragoniamo le nostre prove alle vostre, le vostre lotte con quelle che dobbiamo noi sopportare, quale riconoscenza non dobbiamo a Dio che ha tanto risparmiato la nostra debolezza! Noi, così pronti a violare la legge del Signore, sì pigri a rialzarci quando siamo caduti, come avremmo potuto sopportare i tormenti che doveste attraversare voi per giungere al riposo eterno? Eppure, siamo in cammino verso la stessa mèta alla quale voi siete già arrivati. Anche a noi è riservata una corona, cui non ci è lecito rinunciare. Rialzate il nostro coraggio, o santi Martiri! armateci contro il mondo e le cattive inclinazioni, affinché non solo con la bocca, ma anche con le opere e con gli esempi confessiamo Gesù Cristo e testimoniamo d'essere cristiani.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 812-813