UNA VOCE VENETIA  

Messe latine antiche nelle Venezie
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L'anno liturgico

di dom Prosper Guéranger

 

 

17 MARZO

SAN PATRIZIO, VESCOVO E CONFESSORE

 

L'Apostolo dell'Irlanda.

Oggi la Chiesa vuole che onoriamo l'Apostolo d'un intero popolo: Patrizio, il luminare dell'Irlanda, il padre di quella fedele generazione che perseverò per tanto tempo nel Martirio. In lui rifulse il dono dell'apostolato, che Cristo ha depositato nella sua Chiesa e dovrà perpetuarsi sino alla consumazione dei tempi.

Gl'inviati del Signore si dividono in due classi: gl'incaricati a dissodare una sola mediocre porzione della gentilità, gettandovi la semente che germoglierà in diversa misura, secondo la malizia o la docilità degli uomini; quegli altri la cui missione è come una rapida conquista che aggrega al Vangelo nazioni intere. Patrizio appartiene a questa categoria di Apostoli; e noi dobbiamo venerare in lui uno dei più insigni monumenti della divina misericordia verso gli uomini.

Ammiriamo anche la saldezza dell'opera sua. Nel v secolo la Gran Bretagna era quasi interamente immersa nelle tenebre del pa­ganesimo; l'immensa Germania ignorava la venuta di Cristo sulla terra; tutti i paesi del Nord dormivano nelle ombre dell'infedeltà. Prima che tanti popoli andassero risvegliandosi, l'Irlanda riceveva la buona Novella. La parola divina portata dall'Apostolo prospera in quell'isola, più fertile secondo la grazia che nella natura. Vi abbondano i Santi e si propagano su tutta l'Europa; e gl'Irlandesi fanno partecipi altre contrade di ciò che la loro patria ricevette dal suo fondatore. E quando s'abbatte l'epoca della grande apostasia del XVI secolo, quando la defezione germanica si propaga dall'Inghilterra alla Scozia e a tutte le regioni settentrionali, l'Irlanda rimane fedele; e non esiste genere di persecuzione, abile ed atroce che sia, che riesca a distaccarla dalla fede appresa da Patrizio.

 

VITA. - San Patrizio, chiamato l'Apostolo dell'Irlanda, nacque in Gran Bretagna. Liberato dalla schiavitù in cui era caduto nella sua infanzia, di­venne sacerdote e viaggiò molto; si formò alla vita monastica a Lerino e a Tours, quindi si dedicò all'evangelizzazione dell'Irlanda. Per tale opera il Papa san Celestino lo consacrò vescovo nel 431. Le sue fatiche e le sue pene furono ricompensate dalla conversione di tutta l'isola, che fu perciò chiamata l'isola dei Santi. Ebbe un'austerità ed una pietà meravigliosa, incessante la sua preghiera, fu favorito dal dono del profezia e dei miracoli. Morì verso l'anno 461 e fu seppellito a Downe.

 

La fede.

La tua vita, o Patrizio, trascorse nelle penose fatiche dell'Apostolato; ma quanto fu bella la messe seminata dalle tue mani e bagnata dai tuoi sudori! Tu non risparmiasti nessuna fatica, perché si trattava di procurare il dono della fede a molti uomini; ed il popolo al quale l'affidasti la conservò con una fedeltà che sarà sempre la tua gloria! Deh! prega per noi, affinché quella fede, "senza la quale è impossibile piacere a Dio" (Ebr 11,6), domini per sempre i nostri spiriti e i nostri cuori. Il giusto vive di fede (Ab 2,4), dice il Profeta; durante questi giorni essa ci rivela le giustizie e le misericordie del Signore, affinché si convertano i nostri cuori ed offrano al Dio della maestà l'omaggio del pentimento. La Chiesa ci impone dei doveri, e la nostra debolezza ci spaventa: l'unica causa è la fede che languisce in noi. Se essa dominerà i nostri pensieri, non ci costerà la penitenza. Al contrario la tua vita così pura e così piena di opere buone, fu molto mortificata; aiutaci a seguire di lontano le tue orme.

 

Preghiera.

Prega, o Patrizio, per l'Isola santa di cui fosti padre e che ti onora con fervida devozione. Intercedi anche, o santo Pontefice, per quell'altra Isola che fu la tua culla, perdonandole tutti gli errori verso i tuoi figli; affretta con le tue preghiere il giorno, in cui essa potrà rientrare nella grande unità dei cattolici. Ricordati finalmente di tutti i paesi cristiani, e fa' che la tua preghiera di Apostolo li renda accetti al cospetto di colui che ti ha inviato.

 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 849-851

 

 

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