Messe latine antiche nelle Venezie
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Veneto
L'anno liturgico
di dom Prosper Guéranger
30 NOVEMBRE
SANT'ANDREA, APOSTOLO
Poniamo sant'Andrea al principio di questo Proprio dei Santi dell'Avvento perché, per quanto la sua festa cada spesso prima dell'apertura dell'Avvento, avviene tuttavia di tanto in tanto che questo sacro tempo è già cominciato quando si celebra dalla Chiesa la memoria del grande Apostolo. Questa festa è dunque destinata ogni anno a chiudere maestosamente il Ciclo cattolico che si spegne o a brillare in testa al nuovo che si è appena aperto. Senza dubbio, era giusto che l'Anno Cristiano, cominciasse e finisse con la Croce, che ci ha meritato ciascuno degli anni che alla misericordia divina piace concederci, e che deve apparire nell'ultimo giorno sulle nubi del cielo, come un sigillo posto sui tempi.
Diciamo questo perché ogni fedele deve sapere che sant'Andrea è l'Apostolo della Croce. A Pietro Gesù Cristo ha dato la solidità della Fede; a Giovanni la tenerezza dell'Amore; Andrea ha ricevuto la missione di presentare la Croce del Divino Maestro. Ora, è con l'aiuto di queste tre prerogative, Fede, Amore e Croce, che la Chiesa si rende degna del suo Sposo: tutto in essa ricalca questo triplice carattere. È dunque per questo che dopo i due Apostoli che abbiamo nominati, sant'Andrea costituisce l'oggetto d'un culto particolare nella Liturgia universale.
Ma leggiamo le gesta dell'eroico pescatore del lago di Genezareth, chiamato a diventare più tardi il successore di Cristo stesso e il compagno di Pietro sul legno della Croce. La Chiesa le ha attinte dagli antichi Atti del Martirio del santo Apostolo [1].
VITA. - Andrea Apostolo, nato a Betsaida, borgo della Galilea, era fratello di Pietro e discepolo di san Giovanni. Avendo sentito quest'ultimo dire di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio!", seguì Gesù, e gli condusse il fratello. Più tardi, mentre egli pescava insieme con il fratello nel mare della Galilea, furono entrambi chiamati, prima di tutti gli altri Apostoli, dal Signore che, passando vicino, disse loro: "Seguitemi: vi farò pescatori di uomini". Essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Dopo la passione e la risurrezione, Andrea andò a predicare la fede cristiana nella provincia che gli era toccata in sorte, la Scizia d'Europa; quindi percorse l'Epiro e la Tracia e con la predicazione e i miracoli convertì a Gesù Cristo una moltitudine innumerevole. Giunto a Patrasso, città dell'Acaia, fece abbracciare a molti la verità del Vangelo, e non esitò a riprendere coraggiosamente il proconsole Egeo, che resisteva alla predicazione evangelica, rimproverandogli di voler essere il giudice degli uomini, mentre i demoni lo ingannavano fino a fargli misconoscere il Cristo Dio, Giudice di tutti gli uomini.
Egeo adirato gli dice: Finiscila di esaltare il tuo Cristo che simili propositi non hanno impedito che venisse crocifisso dai Giudei. E siccome Andrea continuava tuttavia a predicare intrepido che Gesù Cristo s'era lui stesso offerto alla Croce per la salvezza del genere umano, Egeo lo interrompe con un discorso empio, e lo avverte di pensare alla sua salvezza, sacrificando agli dei. Andrea gli dice: Per me, c'è un Dio onnipotente, solo e vero Dio, al quale sacrifico tutti i giorni, non già le carni dei tori né il sangue dei capri, ma l'Agnello senza macchia immolato sull'altare; e tutto il popolo partecipa alla sua carne, e l'Agnello che è sacrificato rimane integro e pieno di vita. Perciò Egeo, fuor di sé dalla collera, lo fa gettare in prigione. Il popolo ne avrebbe facilmente tratto fuori il suo Apostolo, se quest'ultimo non avesse calmato la folla, scongiurandola di non impedirgli di giungere alla corona del martirio.
Poco dopo, condotto davanti al tribunale, siccome esaltava il mistero della Croce e rimproverava ancora al Proconsole la sua empietà, Egeo esasperato ordinò che lo si mettesse in croce, per fargli imitare la morte di Cristo. Fu allora che, giunto sul luogo del martirio e vedendo la croce, Andrea esclamò da lontano: O buona Croce che hai tratto la tua gloria dalle membra del Signore, Croce lungamente bramata, ardentemente amata, cercata senza posa e finalmente preparata ai miei ardenti desideri, toglimi di mezzo agli uomini, e restituiscimi al mio Signore, affinché per te mi riceva Colui che per te mi ha riscattato. Fu dunque infisso alla croce, sulla quale rimase vivo per due giorni, senza cessar di predicare la fede di Gesù Cristo, e passò così a Colui del quale si era augurato di imitare la morte. I Sacerdoti e i Diaconi dell'Acaia, che hanno scritto la sua Passione, attestano che hanno visto e sentito tutte quelle cose così come le hanno narrate. Le sue ossa furono trasportate dapprima a Costantinopoli, sotto l'imperatore Costanzo, e quindi ad Amalfi. Il suo capo, recato a Roma sotto il papa Pio II, fu posto nella basilica di S. Pietro.
Preghiamo ora, in unione con la Chiesa, questo santo Apostolo il cui nome e la cui memoria costituiscono la gloria di questo giorno; rendiamogli onore, e chiediamogli il soccorso di cui abbiamo bisogno.
Sei tu, o beato Andrea, che incontriamo per primo in quella mistica via dell'Avvento nella quale camminiamo, cercando il nostro divin Salvatore Gesù Cristo; e ringraziamo Dio per averci voluto concedere un simile incontro. Quando Gesù, nostro Messia, si rivelò al mondo, tu avevi già prestato docile orecchio al santo Precursore che annunciava il suo avvicinarsi, e fosti uno dei primi fra i mortali a confessare, nel figlio di Maria, il Messia promesso nella Legge e nei Profeti. Ma non volesti rimanere il solo confidente di così meraviglioso Segreto; facesti presto partecipe della Buona Novella Pietro tuo fratello, e lo conducesti a Gesù. Santo Apostolo, anche noi desideriamo il Messia, il Salvatore delle anime nostre; poiché tu l'hai trovato, degnati dunque di condurre anche noi a lui. Poniamo sotto la tua protezione il sacro periodo di attesa e di preparazione che ci rimane da percorrere, fino al giorno in cui il Salvatore tanto atteso apparirà nel mistero della sua meravigliosa Nascita. Aiutaci nel renderci degni di vederlo in mezzo alla notte radiosa in cui apparirà. Il battesimo della penitenza ti preparò a ricevere la insigne grazia di conoscere il Verbo di vita; ottieni anche a noi di essere veramente pentiti e di purificare i nostri cuori, in questo sacro tempo, affinché possiamo contemplare con i nostri occhi Colui che ha detto: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Tu sei potente per introdurre le anime presso il Signore Gesù, o glorioso Andrea, poiché colui stesso che il Signore doveva costituire Capo di tutto il gregge fu presentato da te al divino Messia. Non dubitiamo che il Signore abbia voluto, chiamandoti a sé in questo giorno, assicurare la tua intercessione ai cristiani che, cercando nuovamente, ogni anno, Colui nel quale tu vivi per sempre, vengono a chiedere la via che conduce a lui.
Questa via, tu ce l'hai insegnata, è la via della fedeltà, della fedeltà fino alla Croce. Tu vi hai camminato con coraggio; e poiché la Croce conduce a Gesù Cristo, hai amato con passione la Croce. Prega, o Apostolo santo, affinché comprendiamo l'amore della Croce; affinché, dopo averlo compreso, lo mettiamo in pratica. Il tuo fratello ci dice nella sua Epistola: Poiché Cristo ha sofferto nella carne, armatevi, o fratelli, di questo pensiero (1Pt 4,1). Tu, o beato Andrea, ci presenti oggi il commento vivente di questa massima. Poiché il tuo Maestro è stato crocifisso, hai voluto esserlo anche tu. Dall'alto del trono a cui sei stato elevato con la Croce, prega dunque affinché la Croce sia per noi l'espiazione dei peccati che ci coprono, l'estinzione delle fiamme mondane che ci bruciano, e infine il mezzo per unirci con l'amore a Colui che solo l'amore vi ha affisso.
Ma, per quanto importanti e preziose siano per noi le lezioni della Croce, ricordati, o grande Apostolo, che esso è la consumazione e non il principio. È il Dio bambino, il Dio della mangiatoia che noi dobbiamo innanzitutto conoscere e gustare; è l'Agnello di Dio indicatoti da san Giovanni che noi abbiamo sete di contemplare. Il tempo attuale è quello dell'Avvento, e non quello della dolorosa Passione del Redentore. Fortifica dunque il nostro cuore per il giorno della battaglia; ma aprilo in questo momento alla compunzione e alla tenerezza. Poniamo sotto il tuo patrocinio la grande opera della nostra preparazione alla Venuta di Cristo nei nostri cuori.
Ricordati anche, o beato Andrea, della santa Chiesa di cui sei una delle colonne, e che hai irrorata con il tuo sangue; leva le tue potenti mani su di essa, davanti a Colui per il quale essa milita senza posa. Chiedi che la Croce che essa porta attraverso questo mondo sia alleviata; prega anche perché ami quella Croce, e vi attinga la forza e la vera felicità. Ricordati in particolar modo della santa Romana Chiesa, Madre e Maestra di tutte le altre, e ottienile la vittoria e la pace mediante la Croce, per il tenero amore che ha per te. Visita nuovamente, nel tuo Apostolato, la Chiesa di Costantinopoli, che ha perduto la vera luce insieme con l'unità, perché non ha voluto rendere omaggio a Pietro, tuo fratello, che tu hai onorato come tuo Capo per amore del comune Maestro. Infine, prega per il regno di Scozia, che da quattro secoli ha dimenticato la tua dolce tutela; fa' che i giorni dell'errore siano abbreviati, e che quella metà dell'Isola dei Santi rientri presto, insieme con l'altra, sotto il vincastro dell'Unico Pastore.
[1] La maggior parte degli storici moderni pongono tra gli scritti apocrifi la celebre lettera dei sacerdoti e dei diaconi dell'Acaia che riferisce il martirio di sant'Andrea e dalla quale l'Ufficio del 30 novembre ha attinto i suoi tratti più belli. Tutti ammettono nondimeno che è un documento della più remota antichità. I Protestanti l'hanno rigettata soprattutto cerche vi si trova un'esplicita professione di fede nella realtà del Sacrificio della Messa e del sacramento dell'Eucaristia.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 252-255
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