Messe latine antiche nelle
Venezie
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L'anno liturgico
di dom Prosper Guéranger
9 NOVEMBRE
DEDICAZIONE DELLA BASILICA
DEL SS. SALVATORE
La dedicazione nel IV secolo.
Nel IV secolo dell'era nostra con la fine delle persecuzioni, il mondo ebbe l'impressione di pregustare la gioia dell'ingresso nella città della pace senza fine, e il contemporaneo Eusebio, all'inizio del decimo e ultimo libro della sua Storia, esclama: "Gloria all'Onnipotente, gloria al Redentore delle anime nostre". Egli va descrivendo da teste oculare l'ammirabile spettacolo delle dedicazioni delle nuove chiese sorte dappertutto. Di città in città si radunavano i vescovi e si raccoglievano le folle. Da popolo a popolo una benevolenza di mutua carità, di fede comune, di raccolta allegrezza armonizzava i cuori e l'unità del corpo di Cristo si rendeva evidente in una moltitudine animata dal soffio dello Spirito Santo, in cui si compivano le antiche profezie annunzianti una città vivente del Dio vivente in cui ogni sesso e ogni età avrebbe esaltato l'autore di tutti i beni. Come apparvero augusti allora i riti della Chiesa! La perfezione accurata che vi spiegavano i Pontefici, lo slancio della salmodia, le ispirate letture, la celebrazione dei Misteri formavano un insieme divino.
La basilica del Laterano.
Il 9 novembre del 324 fu il giorno natalizio o Dedicazione della Basilica del Laterano, della quale l'imperatore Costantino aveva ordinato la costruzione nel 315. Papa Silvestro la dedicò al Salvatore la cui immagine, presentata ai fedeli, dopo i secoli delle persecuzioni, parve una apparizione divina. I Papi fissarono la residenza nel palazzo vicino alla Basilica, che fu perciò la loro cattedrale, e sorse così "la madre e il capo di tutte le Chiese e città del mondo". Due incendi sopravvenuti nel secolo XIV e l'abbandono subito in conseguenza dell'esilio di Avignone resero necessaria una ricostruzione quasi per intero, terminata la quale, la Basilica fu riconsacrata e dedicata ai santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista.
La festa di oggi.
Se festeggiamo la Dedicazione delle nostre chiese particolari e delle nostre cattedrali con gioia e fierezza, è cosa normale e doverosa che festeggiamo nel mondo intero la Dedicazione della "Chiesa madre", della cattedrale del Papa. Oggi ancora in quella chiesa i Papi prendono possesso ufficiale del loro alto ufficio, in quella chiesa dal IV secolo si compiono le grandi funzioni della benedizione degli Olii Santi nel Giovedì Santo e la benedizione del Fonte nella Veglia Pasquale e in quella chiesa, nel corso dei secoli, furono battezzati a migliaia i catecumeni, ordinati a migliaia i sacerdoti appartenenti a tutte le diocesi del mondo. In quella chiesa si venera ancora l'antica immagine del Salvatore e milioni di fedeli, nel corso delle visite giubilari, l'hanno venerata e ammirata, chiedendo il perdono dei peccati.
Leviamo a Cristo le acclamazioni che si leggono nel mosaico dell'abside: ti attendiamo, Salvatore e Signore, Gesù Cristo. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Tu sei il nostro Maestro, o Cristo!
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1259-1260