Messe latine antiche nelle
Venezie
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L'anno liturgico
di dom Prosper Guéranger
SABATO DI SESSAGESIMA
La Vergine Immacolata e Mediatrice.
Al termine della precedente settimana, tutta piena dei ricordi della caduta dei nostri progenitori, dopo averne riconosciute in noi le dolorose e inevitabili conseguenze, ci soffermammo ad ammirare questa figlia dell'umanità che, per privilegio della misericordia divina, non fu tocca minimamente dal disonore d'essere concepita nel peccato. In quest'ultimo giorno della settimana, consacrata al pentimento delle colpe personali, di cui ogni uomo, anche il più giusto, è macchiato, veniamo, o Maria, a inginocchiarci ancora davanti a Voi, per venerare in Voi quella santissima creatura che, sola fra tutte, è senz'ombra di peccato.
Tutti abbiamo battuto la via della corruzione, disobbedendo a Dio, violando la sua legge e negandogli tutto ciò che gli era dovuto per seguire i nostri capricci; mentre voi, Specchio di giustizia e di santità, siete sempre cresciuta nella divina Carità, senza mai alterarla col più leggero affievolimento. La grazia del Figlio vostro ha sempre trionfato nel vostro cuore, Vergine fedele. Ora per ora, i vostri profumi sono saliti fino a lui, Mistica Rosa, senza mai perdere la loro soavità. Torre d'avorio, nessuna macchia offuscò mai il vostro incomparabile candore. Casa dalle pareti d'oro, ch'è il simbolo del dono più prezioso, l'amore, voi siete il riverbero del fuoco dello Spirito Santo. Abbiate pietà di noi, che siamo peccatori.
Abbiamo costretto il Signore a pentirsi d'averci creati. Ma in voi, o Maria, terra fra tutte la più fertile, Egli s'è compiaciuto, perché la grazia seminata in voi portò frutti in sovrabbondanza. Compiacetevi, o nostra Sorella, di fecondare anche la terra dei nostri cuori, estirpandovi le spine che possono soffocare la pianta celeste. Siamo infangati di peccato; lavateci con le materne lacrime sparse ai piedi della Croce. Se il Figlio! vostro ci perdona, coprite le cicatrici delle nostre piaghe col vostro manto misericordioso. Forse non temiamo abbastanza il male, perché ci esponiamo sempre a commetterlo: fortificateci, dunque, quando siamo vacillanti nel bene; eccitate nei nostri cuori quella preziosa delicatezza verso l'onore di Dio ed il suo amore, e noi saremo così liberi finalmente dalla pericolosa ricerca di noi stessi che potrebbe ancora perderci.
O Madre di bontà! il diluvio dei nostri peccati minaccia di travolgerci, perciò ci affrettiamo ad entrare nell'Arca tutelare, ch'è per noi un asilo sicuro; e rivolgiamo ancora i nostri sguardi a voi, potente Mediatrice, perché avete il potere di scongiurare la collera del Signore ed arrestare fino all'ultimo istante lo scatenamento delle sue vendette. Affrettatevi a soccorrere il mondo che corre verso la sua rovina; ricordatevi di tanti poveri peccatori che perirebbero senza scampo fra i marosi della sdegnata giustizia divina da loro provocata: e ottenete che tante anime lavate col sangue del Figliol vostro non vadano eternamente perdute.
Prima che venga l'inondazione, siate per tutti, o Maria, la Colomba di pace che recò il ramo d'olivo al placarsi dell'ira divina. Siate l'Arca pacifica sulle nubi del cielo, prima che esse rovescino le loro acque sulla terra. Noi ci rivolgiamo a voi, Regina di misericordia, per implorare grazia e perdono per i nostri peccati, a voi, la cui purità ed innocenza sono inferiori solo alla santità di Dio.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 450-451