Messe latine antiche nelle
Venezie
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SENZA RISPOSTA
Lettera del 31 maggio 2005
di Una Voce-Vicenza a mons. Nosiglia
Coordinamento di Una Voce delle Venezie
Delegazione di Vicenza
Vicenza, 31 maggio 2005
A S. Ecc. Rev.ma
Mons. Cesare Nosiglia
Arcivescovo-vescovo di Vicenza
Eccellenza,
con questa lettera, a nome dei circa settecento firmatari della petizione inviataLe lo scorso novembre (ai quali recentemente se ne sono aggiunti diversi altri), desideriamo chiederLe rispettosamente di riconsiderare la richiesta da noi avanzata e di concedere che tutte le domeniche e feste di precetto anche nella Diocesi di Vicenza sia celebrata la Messa latina antica secondo il Messale Romano del 1962.
L'interesse e l'apprezzamento per la Santa Messa latina antica sta crescendo nella nostra Diocesi (oltre che in quelle vicine): più il nostro movimento è conosciuto, più riscontra una condivisione di intenti da parte di fedeli che si sentono legati alla liturgia della tradizione e che non intendono demordere dalle loro giuste e legittime richieste.
Il Santo Padre Benedetto XVI, prima di salire al soglio pontificio, aveva numerose volte ribadito il pieno diritto di cittadinanza del messa cosiddetta tridentina: "Nel corso della sua storia la Chiesa non ha mai abolito o proibito forme ortodosse di liturgia, perché ciò sarebbe estraneo allo spirito stesso della Chiesa" (Joseph Ratzinger, dalla conferenza A dieci anni dal Motu proprio, Roma 24 ottobre 1998).
Ancora, appena quattro anni fa scriveva: "Per una retta presa di coscienza in materia liturgica è importante che venga meno l'atteggiamento di sufficienza per la forma liturgica in vigore fino al 1970. Chi oggi sostiene la continuazione di questa liturgia o partecipa direttamente a celebrazioni di questa natura, viene messo all'indice; ogni tolleranza viene meno a questo riguardo. Nella storia non è mai accaduto niente del genere; così è l'intero passato della Chiesa a essere disprezzato. Come si può confidare nel suo presente se le cose stanno così? Non capisco nemmeno, ad essere franco, perché tanta soggezione, da parte di molti confratelli vescovi, nei confronti di questa intolleranza, che pare essere un tributo obbligato allo spirito dei tempi, e che pare contrastare, senza un motivo comprensibile, il processo di necessaria riconciliazione all'interno della Chiesa" (Joseph Ratzinger, Dio e il mondo, Edizioni Paoline, 2001, p. 380).
Eccellenza, ci permettiamo ancora di ribadire quanto sia importante per noi fedeli legati alla messa di S. Pio V il poter attingere alla ricchezza di quel rito, che non ha cessato in noi di produrre frutti spirituali, dei quali abbiamo ardente bisogno per la nostra e altrui santificazione. Poter godere anche a Vicenza della Santa Messa "tridentina" non potrà che costituire una ricchezza e giammai un elemento di divisione; è ancora con le parole di Papa Ratzinger che desideriamo esprimerlo: "la presenza dell'antica liturgia non turba né rompe l'unità delle diocesi, ma è invece un dono destinato a rafforzare il Corpo di Cristo, del quale siamo tutti servitori" (Joseph Ratzinger, A dieci anni dal Motu proprio, conferenza tenutasi a Roma il 24 ottobre 1998).
Chiediamo pertanto di essere nuovamente ricevuti in udienza da Sua Eccellenza, al fine di riprendere fruttuosamente il dialogo per noi amaramente interrottosi dopo il precedente diniego, nella speranza di vedere presto accolto quanto sopra richiesto, secondo la volontà e le disposizioni del Papa.
Con l'occasione, professandoci della Ecc. Vostra devotissimi, per la delegazione vicentina dell'associazione,
dr. Massimo Bisson
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Inserito il 27 marzo 2009
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