A Verona Natale senza messa

A Verona Natale senza messa

Nessuna risposta da parte di mons. Carraro

La richiesta di Una Voce Verona affinché fosse tolto il divieto della celebrazione della messa latina antica secondo il messale del 1962 nella rettoria di S. Toscana a Natale, Pasqua e Pentecoste e, in particolare, che potesse esservi la messa il giorno del S. Natale è rimasta inascoltata. Anzi, essa non ha ricevuto risposta alcuna. Il vescovo padre Flavio Roberto Carraro, infatti, il "mite prelato cappuccino" - come lo definisce Andrea Tornielli in un ampio servizio sulla messa antica apparso il 28 dicembre (Sit-in col rosario per avere la messa in latino, in "Il Giornale", 28 dicembre 2001, p. 16) non ha ritenuto di rivolgersi ai richiedenti neppure per esternare il proprio reale rifiuto.

I soci di Una Voce, che dal 15 dicembre hanno presidiato a scopo dimostrativo la piazza del Vescovado (vedi foto), sono rimasti sempre fuori del portone del Palazzo, mentre decine di persone, chierici e laici, entravano e uscivano per auguri, panettoni, pandori e altre adempienze natalizie dettate, forse, più dalle convenzioni sociali che dalla religione. Nessuno, comunque, li ha chiamati dentro per ascoltarli o per parlargli. Questo enorme portone chiuso è apparso come il simbolo della chiusura che sembra caratterizzare in questi giorni la Curia veronese nei confronti dei propri fedeli.

La mattina di Natale, il presidente di Una Voce Verona Maurilio Cavedini ha lasciato la città per recarsi a prendere la messa cantata nella chiesa di S. Canziano a Padova, e molti cristiani lo hanno seguito in questa diaspora. Da evidenziare che in tutto il Triveneto per Natale vi sono state soltanto tre messe secondo l'antico rito, una a Venezia, una a Padova e una a Trieste. A qualcuno sarà ritornata alla mente quella formula delle disposizioni del Santo Padre: "ampia e generosa applicazione". Nel suo ultimo libro Dio e il mondo, il card. Ratzinger ha invitato i vescovi a cambiare atteggiamento verso i cristiani legati all'antico rito; ci sembra di avervi letto anche la parola "intolleranza", ed è proprio lui, il Cardinale prefetto, a pronunciarla, non certamente noi… (cfr. www.unavoce-ve.it/01-02-2.htm).

Il 26 Cavedini ha dichiarato alla stampa: "comunque Una Voce Verona non demorde e, memore della promessa del Divino Redentore (Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede, riceve; chi cerca trova, e a chi bussa verrà aperto, Mt 7,7), continuerà nella sua giusta protesta".

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Verona, rettoria di S. Toscana

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Inserito il 3 gennaio 2002