Sono certo che tutti i soci delle ventotto associazioni nazionali della Federazione Internazionale Una Voce accoglieranno con gioia la notizia della riconciliazione di mons. Rangel e dei sacerdoti della Unione San Giovanni Maria Vianney con la Santa sede. Scriverò al card. Castrillón Hoyos per significargli la mia ammirazione e il mio apprezzamento per lo zelo pastorale e la pazienza da lui dimostrati nel raggiungimento di un accordo che sarà di grande beneficio per la Chiesa e per il movimento tradizionalista.

Desiderio di tutti i cattolici tradizionali è quello - per usare le parole di Sua Santità papa Giovanni Paolo II nel Motu proprio Ecclesia Dei - che sia mostrato rispetto per le nostre legittime aspirazioni in merito alle forme liturgiche e disciplinari della tradizione latina precedenti il Concilio Vaticano II. Il Santo Padre ha manifestato la sua volontà di facilitare la nostra comunione ecclesiale mediante le misure necessarie per garantire questo rispetto. Non ho dubbi che la Fraternità San Pio X presterà grande attenzione al modo in cui l'accordo con la Unione San Giovanni Maria Vianney viene applicato, e che, se essi avranno modo di osservare la sua generosa applicazione, esso risulterà essere per loro un valido incentivo a raggiungere un analogo accordo.

Non so immaginare impulso più efficace alla continua espansione del movimento tradizionalista del riconoscimento da parte della Santa Sede dei 400 sacerdoti della fraternità sacerdotale fondata da mons. Lefebvre con la piena approvazione della Santa sede.