Messe latine antiche nelle
Venezie
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La dichiarazione di mons. Lucio Bonomo, rilasciata alla "Tribuna di Treviso" del 21 maggio è davvero sorprendente. "Una celebrazione in latino al mese può bastare": ipse dixit. Perché, i cristiani partecipano forse all'eucaristia una sola volta al mese? "Non è vero che tale rito (latino antico) impedisca adattamenti", aggiunge Bonomo. Dato che quasi tutte le rubriche del Messale tridentino sono precettive, cioè devono essere seguite come regola che non ammette scelta con altre alternative, allora gli "adattamenti" cui allude Bonomo sarebbero abusi inammissibili. Questi abusi avvengono? sarebbe interessante sapere qual è la situazione degli "adattamenti" e degli abusi (quelli della Redemptionis sacramentum) nella diocesi di Treviso. Forse che anche la messa antica una volta al mese agli Oblati viene "adattata"? Bisogna saperne di più.
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L'associazione Una Voce per la salvaguardia della liturgia chiede il rito antico affinché i preti "non inventino le messe"
"Rivogliamo la messa in latino"
Ma il vescovo non raccoglie l'appello dei fedeli tradizionalisti
O il vescovo concederà la messa in latino tutte le domeniche o scatteranno una petizione e un volantinaggio di protesta. Una richiesta che l'associazione Una Voce rivolge a monsignor Mazzocato. "Il rito antico obbligherebbe i sacerdoti a seguire la liturgia - dice il delegato Pietro Piovesan - Invece ora ogni celebrante inventa la sua messa e può indirizzare l'opinione di chi ascolta.
Da mesi l'associazione che si batte per la salvaguardia della liturgia latinogregoriana cerca di mettersi in contatto con il vescovo, monsignor Andrea Bruno Mazzocato. Ma inutilmente. "Gli abbiamo spedito una lettera raccomandata ancora alcuni mesi fa, senza però ottenere risposta - continua il delegato locale di Una Voce, Pietro Piovesan - Poi gli abbiamo telefonato, ma ogni volta siamo riusciti a parlare solo con dei collaboratori. Se nelle prossime settimane la situazione non cambierà, metteremo in atto una raccolta dì firme per ottenere adesioni da parte dei cittadini, ovvero di quanti la pensano come noi. Nel contempo faremo un volantinaggio per sensibilizzare le persone sulla questione". Attualmente la messa in latino si celebra una volta al mese nella chiesa degli Oblati. Ma perché tutto questo fermento per l'introduzione settimanale del rito antico, messo da parte con il Concilio Vaticano II? "La messa in latino non dà la possibilità ai sacerdoti di modificare la liturgia - ribadisce Maurilio Cavedini, responsabile della sezione di Verona - Un prete che si basa sul messale in latino non può personalizzare la cerimonia, senza che vi siano così influenze su chi partecipa alla funzione. E poi il rito antico sarebbe universale: chi si trovasse all'estero potrebbe andare in chiesa e trovare sempre la 'sua' messa". La stessa richiesta è stata fatta al vescovo di Vittorio Veneto. La replica: "Una celebrazione in latino al mese può bastare - afferma monsignor Lucio Bonomo, insegnante di liturgia - Non è vero, poi, che tale rito impedisca adattamenti".
(Michele Modesto)
da "La Tribuna di Treviso", 21 maggio 2004
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