Messe latine antiche nelle
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La Quinta Colonna
dei cattolici "progressisti"
Giornali e televisioni danno ampio spazio alle minacce contro l'Arcivescovo di Genova e presidente della Cei Mons. Bagnasco: che questi attacchi arrivino dai media laicisti e anticattolici potrebbe sembrare normale; meno consueto è che provengano da ambienti cosiddetti "cattolici" e, fatto incredibile, della provincia ecclesiastica della Liguria. Ci riferiamo esplicitamente all'animo numero del mensile Il Letimbro che ha la sua redazione nella sede del vescovado di Savona e per editore la stessa Diocesi di Savona-Noli. Due articoli ivi pubblicati hanno attirato la nostra attenzione e il nostro sdegno: entrambi ingiuriosi, malevoli e surrettiziamente insinuanti nei confronti di Mons. Bagnasco. Il primo articolo, a firma Angelo Magnano, sostiene che la Nota della Cei riguardo alla legislazione sui Dico dimostra "un'evidente fatica a comunicare", che i funerali religiosi negati a Piergiorgio Welby sono "una scelta di non speranza" e che certe affermazioni della lei "suonano poco misericordiose" concludendone che la Nota rischia di "accentuare il fossato con tante persone che si sentono già al margini della Chiesa [...] e di dar l'impressione di esercitare una sorta di protettorato sui laici cristiani".
Il secondo articolo sul Letimbro si riferisce al documento con cui la Curia di Genova ha replicato a un certo Don Farinella, promotore di una raccolta di firme contro la Messa in latino. L'autore, Andrea Grillo, si dice "sorpreso" e "sconcertato" dalla affermazione della Curia: "Il Concilio Vaticano II non ha abolito o chiesto di abolire la Messa di San Pio V". Ignorando o fingendo di ignorare la realtà dei fatti e i numerosi interventi in favore del ripristino del vecchio messale, fin dagli ultimi anni del pontificato di Giovanni Paolo II, Grillo giunge a condannare "la distrazione presuntuosa di questi autori, tra i quali non vorremmo annoverare anche i responsabili della liturgia dell'arcidiocesi di Genova": ovvero Monsignor Bagnasco. Sarebbero questi presbiteri e teologi che dovrebbero difendere la Chiesa dall'assalto dei suoi innumerevoli avversari? Attendiamo, con fiduciosa speranza, che Roma intervenga con urgenza e fermezza per evitare che certi "fogli cattolici", operando a ruota libera, gettino i fedeli nella più totale confusione.
Raimondo Gatto - Savona
Seguono 22 firme di fedeli
della diocesi Savona-Noli
Potreste intanto suggerire al vescovo di Savona, monsignor Domenico Calcagno, di cambiare nome al mensile diocesano: non più Letimbro, che sa di poco, ma un più incisivo Quinta Colonna. D'altronde monsignor Calcagno ha affidato proprio ad Andrea Grillo l'incarico di tenere un "corso approfondito di aggiornamento" del clero sul tema - "che scalda gli animi" - dei Dico. Non potendosi quindi parlare di santa innocenza, tanto vale che l'illustre prelato esca allo scoperto, come d'altronde fanno i preti che si vantano d'essere "di marciapiede". Io capisco la vostra indignazione, caro Gatto, ma portate pazienza: ve la dovete vedere con dei Grillo, con dei Magnano, roba cosi. Nel leggere la vostra lettera mi prese a ronzare in mente un bel proverbio napoletano che recita Pure 'e pùllece tèneno 'a tosse. Anche le pulci hanno la tosse. Lo so bene, la tosse può essere fastidiosa. Però le pulci sempre pulci restano.
Paolo Granzotto
da "Il Giornale", 17 aprile 2007
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