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Padre Pio santo!

Predica-panegirico alla messa solenne in onore di san Pio da Pietrelcina celebrata a Udine il 23 giugno 2002 nella chiesa dell'Istituto Renati

di don Ivo Cisar

 

1. Padre Pio santo

L'umile e povero figlio di san Francesco, umile e povero, padre Pio da Pietrelcina, cappuccino, è stato canonizzato "ad onore della Ss. Trinità, per l'esaltazione della fede cattolica, per la crescita della vita cristiana", come suona la relativa formula. Quasi 34 anni dopo la morte, 115 anni dalla nascita (25 maggio 1887 - 23 settembre 1968). In base alla certezza divina del segno miracoloso, la Chiesa ha glorificato Dio che glorifica i suoi santi che l'hanno glorificato. Dopo essere stato beatificato il 2 maggio 1999, Padre Pio è stato dichiarato santo il 16 giugno 2002, con un giudizio infallibile del Sommo Pontefice.

Prima beato, poi santo. Questo in ordine cronologico; ma secondo quello logico bisogna essere santi per diventare beati, per raggiungere la vita eterna, la vita beata (come la chiama sant'Agostino). Gesù e il Nuovo Testamento indicano parecchie beatitudini, per esempio anche questa: "Beati d'ora in poi i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono" (Ap 14,13). Le beatitudini, in primo luogo quelle famose otto del Discorso della montagna, hanno il loro punto di gravità nella seconda parte, nel motivo per cui si è beati, beati nel futuro, in cielo. Beati perché di essi è il regno di Dio, perché saranno consolati, perché erediteranno la terra, perché saranno saziati, perché troveranno misericordia, perché vedranno Dio, perché saranno chiamati figli di Dio, e beati anche i perseguitati, perché la loro ricompensa è grande nei cieli.

Le beatitudini indirizzano al cielo, promettono la salvezza procurataci da Gesù Cristo. San Giovanni apostolo scrive: "Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Chiunque ha questa speranza, purifica se stesso, come egli è puro" (1Gv 3,2-3). È una specie di sintesi delle beatitudini. Difatti, in cielo "non entrerà nulla di impuro" (Ap 21,27).

Padre Pio si è lasciato purificare e santificare da Dio che è grande nei suoi santi; e alla santità siamo chiamati tutti (LG VI). Padre Pio ci è intercessore e modello (LG 51), perché ci santifichiamo e salviamo anche noi. "Fatevi miei imitatori come io lo sono di Cristo", scrive san Paolo (1Cor 4,16; 11,1) che dichiara: "Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale per me il mondo è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura... D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo" (Gal 6,14-15.17). Nel battesimo siamo divenuti "nuove creature" (cfr. 2Cor 5,17), siamo stati segnati con la croce di Gesù Cristo, inseriti nella sua morte e risurrezione (cfr. Rm 6,3-4), e portiamo in noi il segno indelebile, il carattere sacramentale che ci rende conformi a Gesù Cristo. Il carattere sacramentale è una consacrazione che postula e chiama la grazia, nella quale consiste la santità, a condizione di fare la volontà del Padre. "Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui" (1Gv 4,16).

E "in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti, e i suoi comandamenti non sono gravosi" (1Gv 5,3). "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore" (Gv 15,10).

Padre Pio è santo non per i segni o carismi straordinari di cui abbondava, ma perché è vissuto pienamente nella grazia divina, nell'amore di Dio: "Aspirate ai carismi più grandi", scrive san Paolo (1Cor 12,31). E il carisma più grande è la carità. Prima di proclamare beato e poi santo, la Chiesa indaga sulle virtù eroiche del candidato all'onore degli altari: e l'onore degli altari significa che quella persona ha glorificato Dio ed è modello per i cristiani perché glorifichino Dio anche loro.

Padre Pio ha esercitato in modo eroico tutte le virtù cristiane: visse di fede, di speranza, di carità; praticò la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza cristiane.

Senza apparire; tanto che Paolo VI poté nel 1971 pronunciare le parole che sono state scolpite su una lapide vicino alla tomba di Padre Pio: "Succederà per voi il miracolo che è successo per Padre Pio: guardate che fama ha avuto! Che clientela mondiale ha attirato attorno a sé. Ma perché? Perché era un filosofo, perché era un sapiente, perché aveva mezzi a disposizione? ... Perché diceva la messa umilmente, confessava dal mattino alla sera, ed era - difficile a dire - rappresentante stampato delle stimmate di Nostro Signore. Era uomo di preghiera e di sofferenza".

2. Il significato dei suoi carismi

Non è stato certamente unico tra gli stimmatizzati, di cui si contano alcune centinaia, e tra questi 62 canonizzati, 41 uomini, a partire da san Francesco d'Assisi (Royo Marin, 1093).

Ma le stimmate e gli altri carismi sono le grazie c.d. gratis datae, che cioè sono date per il bene degli altri e di per sé non santificano; quel che santifica è la gratia gratum faciens, cioè la grazia santificante, con il corredo delle virtù soprannaturali e dei doni dello Spirito Santo, e la fedeltà alle sue mozioni.

San Paolo scrive: "Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele" (1Cor 4,1-2). Padre Pio è stato fedele nel compimento dei doveri del suo stato sacerdotale, nell'amministrare fedelmente e santamente il sacramento della penitenza e nel celebrare santamente la santa messa, di cui sentiva e viveva soprattutto il carattere sacrificale, quale rinnovamento sull'altare della passione e della morte redentrice di Gesù Cristo, nelle quali si immergeva intensamente.

Ne scaturì l'attività caritativa, la prima nel dirigere le anime, la seconda nel fondare la Casa del sollievo della sofferenza. Notate, "Casa sollievo": su questa terra la sofferenza non viene abolita, ma riceve dalla carità cristiana un sollievo, perché diventi mezzo di santificazione e di salvezza dell'anima. Dal sacrificio eucaristico scaturisce il perdono dei peccati, ai ben disposti, e Padre Pio curava che i penitenti lo fossero, e la carità verso i sofferenti, fratelli, nei quali soffre e diventa oggetto delle opere di misericordia Gesù stesso (Mt 25,40).

I fenomeni straordinari o carismi, le grazie gratis datae, hanno avuto poi, nella vita di Padre Pio, una triplice funzione:

a) Sono stati segni di Dio, delle sue proprietà o attributi, segni del soprannaturale per il nostro tempo incredulo che vuol fare a meno della grazia divina: come la intensa celebrazione da parte di Padre Pio della santa messa rafforza la fede nel sacrificio redentore di Cristo realmente presente sull'altare, come la sua amministrazione accurata e coscienziosa del sacramento della penitenza suscita il senso del peccato e il senso della misericordia di Dio che richiede il nostro pentimento per donarci il suo perdono, base della nostra speranza, come la fondazione della Casa sollievo della sofferenza suscita la virtù dell'amore cristiano che non toglie la sofferenza, ma la allevia, così le stimmate di Padre Pio rafforzano la fede nei meriti di Cristo, la convinzione che ogni grazia, ogni perdono divino ci è stato ottenuto dalla passione di Gesù Cristo, il quale istituendo il sacramento del battesimo e quello della penitenza mostrò le sue piaghe gloriose agli apostoli, in particolare a Tommaso incredulo, come è segno per il nostro tempo anche la sacra Sindone, reliquia della passione e morte e risurrezione di Cristo. La sacra Sindone e Padre Pio ricordano al nostro tempo rammollito la redenzione attraverso la croce, operata da Cristo, dietro al quale dobbiamo portare le nostre croci, rinnegandoci (Mt 16,26).

La scrutatio cordium, ossia il leggere nelle coscienze da parte di Padre Pio, ci ricorda che Dio vede dappertutto, che conosce i segreti dei cuori (1Cor 4,5), che ne guarda le intenzioni (1Sam 16,7) e che ci giudicherà; le sue profezie ci ricordano che Dio conosce anche il futuro e lo dirige al nostro bene se lo amiamo (Rm 8,28) e che dobbiamo affidare a lui tutta la nostra esistenza perché lui ha cura paterna di noi (1Pt 5,7). Le guarigioni ottenute da Padre Pio, per sua intercessione, ci ricordano che Dio guarisce soprattutto il nostro spirito e che un giorno Gesù guarirà, risusciterà e glorificherà anche i nostri corpi, trasfigurandoli e rendendoli simili al suo corpo glorioso (Fil 3,21).

Le bilocazioni di Padre Pio ci ricordano che Dio è presente dappertutto, non lontano da noi (At 17,27), come Gesù entrava nel cenacolo attraverso le porte chiuse.

b) In secondo luogo, i carismi di Padre Pio gli servivano per l'adempimento dei suoi doveri, specialmente nell'amministrazione del sacramento della penitenza, in cui vedeva chiaramente nelle coscienze ed era aiutato dal dono delle lingue.

c) In terzo luogo, i profumi di Padre Pio rendono percepibile il profumo delle virtù di cui parla san Paolo (2Cor 2,15-16), che riempiono la casa di Dio (1Tm 3,15), come il profumo degli unguenti con cui Maria di Betania unse i piedi di Gesù (Gv 12,3).

3. Imitare Padre Pio

Conforme a Cristo, Padre Pio è stato ministro, cioè strumento razionale, docile e perciò perfetto di Cristo, dotato dei suoi poteri ordinari e straordinari (cfr. LG 4; 12b); ora sta e gode con Cristo (Fil 1,23: san Paolo almeno tre volte chiama lo stare in cielo essere con Cristo), per condurci a Cristo e attraverso lui al Padre. Il fine del culto dei santi è il Padre, nello Spirito Santo, mediante Gesù Cristo (Ef 2,18; Gv 4,24). I santi ci aiutano da amici e fratelli a salvarci se li imitiamo: dobbiamo imitare san Pio da Pietrelcina

1° attingendo alla santa messa, al sacrificio eucaristico la grazia divina, la santità, la conformità alla volontà del Padre;

2° purificandoci frequentemente, come raccomanda insistentemente la santa Madre Chiesa (in cinque diversi canoni del Codice di diritto canonico), nel sacramento della penitenza;

3° esercitando la carità verso il prossimo, specialmente verso i malati;

4° pregando incessantemente come insegna Gesù e poi san Paolo (Lc 18,1; 1Ts 5,17), specialmente il santo rosario, per essere uniti a Maria Santissima, nostra Madre e Mediatrice, (LG 62.64); per questo Padre Pio ha promosso i gruppi di preghiera rispondendo all'appello di un altro grande Pio, Pio XII; come ci è assolutamente necessaria per la salvezza la grazia di Dio, così è assolutamente necessaria la preghiera; chi prega si salva (sant'Alfonso de' Liguori);

5° ed essendo crocifissi al mondo, a tutte le sue seduzioni diaboliche, perché bisogna conservarsi puri dal mondo, come scrive san Giacomo apostolo (Gc 1,27), non amare il mondo, perché "se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui", in quanto "tutto quello che è nel mondo è la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, che non vengono dal Padre" (1Gv 2,15-16), e "il mondo giace tutto sotto il potere del Maligno" (1Gv 5,19).

Tra i cristiani che hanno rinunciato nel battesimo a Satana, alle sue seduzioni ed opere (cfr. Gal 5,19-21) - e Satana è stato sconfitto da Cristo - vi è un'opposizione irriducibile, come tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte (cfr. Gv 1). Padre Pio ha lottato sempre contro Satana e contro il peccato che porta alla perdizione. Padre Pio ci conduce a Cristo che è vita (Gv 10,10; 11,25). Padre Pio è la luce riflessa (cfr. LG 1) di Cristo crocifisso, nostro unico Redentore e Salvatore (At 4,12). Padre Pio ricorda al nostro tempo che solo nella croce di Gesù, in Cristo crocifisso, c'è la salvezza; "noi predichiamo Cristo crocifisso" (1Cor 1,23). Siano rese grazie a Dio che ha dato al nostro tempo un tale Santo, del quale, però, è inutile indagare se sia più grande degli altri, perché tutti i santi sono capolavori della grazia divina, alla quale hanno corrisposto fedelmente e meritoriamente.

Si legge nell'Imitazione di Cristo (Im. Xi. III 58,9): "Quanti di costoro che hanno la presunzione di ricercare chi sia più grande nel regno di Dio non sanno nemmeno se saranno degni di essere annoverati anche tra i più piccoli. È immensa cosa stare in cielo, essendo minimi, perché là tutti sono grandi, essendo tutti chiamati figli di Dio ed essendolo veramente (cfr. 1Gv 3,1)". Nel culto dei santi c'è il pericolo di fermarsi all'esteriorità, senza apprezzare e ricercare la santità stessa, in cui certamente Padre Pio eccelle.

Tra gli aderenti all'associazione Una Voce, a partire dai fondatori della sezione italiana, si sono trovati e si trovano numerosi devoti di Padre Pio. Ci aiuti lui, sempre con il suo esempio e la sua intercessione, a penetrare a fondo il mistero del sacrificio eucaristico, di viverlo e di celebrarlo nel suo volto autentico, per contrastare l'odierna perdita del senso di Dio e la perdita del senso del peccato. Le finalità per cui visse Padre Pio e quelle di Una Voce sono identiche, come lo è questo rito della santa messa nel quale Padre Pio celebrò fino alla fine della sua vita, mentre partecipa ora direttamente, nella piena comunione dei santi, alla liturgia celeste che ben si rispecchia nella messa tridentina.

 

Altre pagine su questo argomento:

| Padre Pio crocifisso con Cristo. Predica-panegirico del 22 settembre 2002 ad Aquileia | Messa solenne in onore di Padre Pio nella Basilica di Aquileia | Messa solenne in onore di san Pio da Pietrelcina a Udine | Messa all'altare di Padre Pio (foto) |

 

 

 

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