Messe latine antiche nelle
Venezie
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PORDENONE, CHIESA DELLA SANTISSIMA
Messa antica in suffragio
di don Ivo CisarDopo il rifiuto dei funerali in rito tradizionale
da parte del vescovo Ovidio Poletto
Come da noi già annunciato, il professore don Ivo Cisar Spadon è mancato l'11 settembre a Pordenone. Incaricato vescovile per la celebrazione della messa latina antica presso la chiesa della Santissima, socio di Una Voce, assistente ecclesiastico del nostro Coordinamento e collaboratore di questo sito, la sua scomparsa improvvisa ha lasciato un grande vuoto nell'associazione: nella sezione pordenonese di cui era il cappellano, in Friuli, nel Veneto e anche fuori, ovunque dove, sempre disponibile, anzi desideroso di celebrare secondo l'antico rito, si era trovato a dir messa ed era stato conosciuto e stimato. Una Voce delle Venezie si duole della dipartita del Pastore, del Teologo, del Consigliere, dell'Amico ed eleva la preghiera di suffragio. Tutto questo Egli era per noi, che sovente gli chiedevamo di scriverci un pezzo su un certo fatto o su un certo argomento, e ce lo mandava spesso immediatamente. Ma don Cisar era soprattutto il Sacerdote, che offriva nelle forme dovute il santo sacrificio, l'oblatio munda, la messa cattolica.
I funerali sono stati celebrati il 13 settembre nella chiesa di S. Giorgio a Pordenone da mons. Ovidio Poletto, vescovo di quella diocesi, con una grande concelebrazione, la salma è stata inumata al cimitero di Spilimbergo, dove don Cisar era stato cappellano, nella tomba della sua famiglia adottiva. Il Vescovo era subito stato informato direttamente da Una Voce-Pordenone, come pure per telegramma dalla presidenza di Una Voce-Italia, della volontà del defunto di avere le esequie e la messa di requiem secondo l'antico rito. Come è noto mons. Poletto ha rifiutato, proclamando di assumersene la responsabilità. Evidentemente è tale l'abitudine dei preti a non rispettare la volontà dei morti che assumersene la responsabilità non è un problema. Ma anche chi non ci crede sarà chiamato a rispondere quando anch'egli dovrà presentarsi, forse tra breve, al giudizio di Dio. Certo episodi come questo, e non sono isolati, sono davvero sconfortanti. Il tempo è trascorso invano, documenti, volontà del Papa, trattative e udienze non sembrano avere nessun effetto. Siamo ancora ai tempi dei funerali di don Siro Cisilino nel 1987, quando l'allora arcivescovo di Udine mons. Alfredo Battisti allo stesso modo violò la volontà del defunto (si ricordino le parole di fuoco che ne scrisse Paolo Zolli). I facili ottimismi come i facili entusiasmi sono decisamente fuori luogo: il comportamento impunito di mons. Poletto rende dubbia anche la fiducia che si può avere nel Papa.
Sabato 17 settembre, la prima messa antica di tabella alla Santissima (le messe sono ormai il primo e terzo sabato del mese perché il Vescovo la domenica ha dato la chiesa agli ortodossi rumeni) è stata cantata in suffragio di don Cisar e seguita dall'assoluzione al tumulo. La funzione è stata accompagnata dal gruppo vocale "Gloria laus" di Cormòns, che ha eseguito la Missa XI Orbis factor del Kyriale Romano e altri brani vocali e strumentali.
In occasione del trigesimo, il 13 ottobre alla Santissima ore 18:30 vi sarà la messa solenne di requiem seguita dall'assoluzione al tumulo per il defunto sacerdote.
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Inserito il 30 settembre 2005
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