Messe latine antiche nelle
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Vicenza, la messa di S. Rocco
riprende tutte le domeniche
ma non è la messa del Motu proprioCon la lettera del 25 giugno 2009 mons. Nosiglia ha negato la messa a Montecchia di Crosara:
quella di S. Rocco deve essere l'unica messa antica nella diocesi contro il Motu proprio?
Domenica 6 settembre sono riprese le messe alla chiesa di S. Rocco a Vicenza dopo la pausa estiva. Come ora si può leggere nel sito della Diocesi di Vicenza, la messa in latino "secondo il rito antico e le indicazioni del Motu Proprio di Papa Benedetto", che prima era di pomeriggio due volte al mese in date variabili, è passata ogni domenica mattina. Da segnalare comunque che è già stato annunziato che il 4 ottobre la messa non ci sarà causa la prevista celebrazione in chiesa di un matrimonio.
La messa del 6 settembre è stata detta come di consueto da mons. Giandomenico Tamiozzo, e preceduta dalla catechesi: erano presenti otto (8) fedeli di numero. La funzione ha presentato come sempre in precedenza i caratteri di una commistione di riti con l'inserimento di modalità proprie del nuovo messale, talché rimane una messa che non è tridentina, non è nella forma straordinaria e non è secondo il messale del 1962. Infatti il celebrante ha letto in italiano all'ambone (pur essendo la messa letta) epistola, graduale, Alleluja e Vangelo e ha recitato il Canone ad alta voce. Prima dell'estate si è appreso che questo modo improprio di fare le letture è voluto espressamente dall'arcivescovo Nosiglia. Pertanto resta tuttora valido quanto denunciato da Una Voce Italia con il comunicato del 14 febbraio 2009: "il rischio di apparenti applicazioni del Motu proprio perseguito mediante la celebrazione di messe con commistione di riti, tali da far indurre la contraria volontà di non celebrare la messa antica, e quindi di non applicare la legge vigente": "in tal modo non è stato consentito ai fedeli di partecipare alla messa romana nella forma straordinaria".
Nonostante quanto si afferma (dire o scrivere delle cose non può cambiare la realtà dei fatti), la messa in latino di S. Rocco non è secondo il rito antico e le indicazioni del Motu proprio di papa Benedetto, ma al contrario non rispetta Summorum Pontificum.
Come è noto con lettera del 25 giugno 2009 al rappresentante dei richiedenti mons. Nosiglia ha vietato di celebrare una unica messa tridentina nella chiesa di S. Salvatore a Montecchia di Crosara, invitandolo a partecipare alla pretesa celebrazione secondo il rito straordinario a S. Rocco di Vicenza. In seguito si è appreso che l'arcivescovo avrebbe detto espressamente che tutti i fedeli che desiderano questa messa devono andare a S. Rocco. Queste circostanze potrebbero spiegare il motivo per cui la messa è stata estesa, salvo ingiustificabili eccezioni, a tutte le domeniche, cosa che peraltro da sempre era stata chiesta.
Imporre che la celebrazione deve essere una sola nella diocesi, vietando tutte le altre, da una parte è frustrato totalmente dal fatto che tale celebrazione in realtà non è quella antica, per cui si dà ai fedeli una cosa diversa da quella che hanno chiesto e a cui hanno diritto; dall'altra in ogni caso si viola il Motu proprio che non prevede affatto una tale limitazione, ma al contrario consente che in tutte le chiese ove sia chiesto possa esservi la messa antica.
Staremo a vedere se nella diocesi di Vicenza saranno vietate sempre, dovunque e comunque tutte le messe tridentine al di fuori della chiesa di S. Rocco e non celebrate secondo le variazioni che ci sono a S. Rocco.
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Inserito il 13 settembre 2009
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