Messe latine antiche nelle
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ANCIGNANO (VICENZA)
messa ammodernata come a S. RoccoDon Pierangelo Rigon celebra il 14 settembre con commistione
di riti una messa presentata come "in forma straordinaria"
Il 14 settembre 2009 alla chiesa parrocchiale di S. Pancrazio ad Ancignano di Sandrigo, in diocesi di Vicenza, è stata detta una messa annunciata come "santa messa nella forma straordinaria nel II anniversario del Motu proprio Summorum Pontificum" (rectius della sua entrata in vigore, avvenuta appunto il 14 settembre 2007, mentre il documento reca la data del 7 luglio dello stesso anno).
Ha celebrato il parroco del luogo don Pierangelo Rigon che già in passato aveva usato pubblicamente l'antico messale e preso posizione sulla questione della messa antica.
La messa è stata letta, ma il celebrante ha cantato Oremus. Præceptis, e il Pater noster è stato cantato integralmente (escluso l'Amen) da tutti i presenti. È stata servita però da due ministranti in piedi come fosse una messa cantata.
L'Epistola è stata letta in italiano all'ambone da uno dei servienti, nel frattempo il celebrante, senza leggerla in latino, si allontanava dall'altare andandosi a sedere per ascoltare la lettura dalla parte sinistra, per chi guarda, del presbiterio (lato del Vangelo).
Il Vangelo è stato letto dal celebrante in italiano all'ambone, del pari senza leggerlo in latino.
Don Rigon ha celebrato questa funzione conformandosi al modo di celebrare adottato da mons. Giandomenico Tamiozzo alla chiesa di S. Rocco di Vicenza, specialmente per quanto riguarda le letture, che comporta commistione di riti: si è trattato pertanto di una messa chiamata "secondo il rito straordinario", ma che mantiene caratteri della forma ordinaria, e quindi non è veramente quello che dice essere.
Vale anche per la messa di Ancignano quanto affermato nel comunicato del 14 febbraio 2009 dell'associazione Una Voce Italia che deplorava gli abusi di S. Rocco: permane "il rischio di apparenti applicazioni del Motu proprio perseguito mediante la celebrazione di messe con commistione di riti, tali da far indurre la contraria volontà di non celebrare la messa antica, e quindi di non applicare la legge vigente".
Dopo la lettera del 25 giugno 2009 dell'arcivescovo Nosiglia che rifiuta ai richiedenti la celebrazione di una sola messa tridentina a Monntecchia di Crosara (in Val d'Alpone, sempre diocesi di Vicenza), si è inteso che sarebbe stato detto espressamente che i fedeli che vogliono questa messa devono andare a Vicenza a S. Rocco. Ma allora la messa di Ancignano? quella va bene. Ci si potrebbe chiedere se vi è contraddizione. Forse le messe ammodernate e commiste si possono fare anche fuori da S. Rocco, ma quello che, invece, non si deve fare è la vera messa nella forma straordinaria, come la prevede il Motu proprio, e che è quella che chiedono i fedeli?
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Inserito il 30 settembre 2009
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