I patroni di Venezia,
di Antonio Niero
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I santi Patroni
di Venezia
San
Filippo Neri
di
Antonio Niero
Il santo fu dichiarato patrono della città il 9
febbraio 1765 con estensione dell'ufficio proprio per tutta la città
il 20 luglio, mentre prima figurava solo come devozione specifica
della Congregazione dell'oratorio: infatti l'ufficio è assente nel
Proprium del dominio veneziano del 1755, e prima ancora manca la sua
festa nel Menologio del Corner. Il suo culto ebbe vigore sin dal
seicento quale mezzo di perfezione sacerdotale favorito dagli
Oratoriani alla Fava, sempre vivacissimo centro di cultura e
spiritualità, pur venato ora di filogiansenismo, ora di presenze
quietistiche; ma il primo altare in suo onore a Venezia risale tra
il 1605 e 1649, in chiesa a S. Canciano.
In parecchie chiese della città si conservarono
sue reliquie e c'era numerosa iconografia. Ricordiamo solo in quella
della Fava, sede della sua Congregazione: fatti della sua vita in
altorilievo di B. Torretti (1660-1743); pala d'altare (copia) di G.
Reni; pala d'altare con il santo innanzi alla vergine di G. B.
Piazzetta, uno dei suoi capolavori di poderosa resa, lavorata qui
tra il 1725 e 1727; il santo innanzi al Pontefice, nel convento
annesso, opera dello Stroifi, lavorata attorno al 1650: quindi tra
le più antiche, a lui sacre, in Venezia.
Esistevano scuole in suo onore a S. Canciano (del
clero); a S. Martino con sovvegno per maritare donzelle; a S.
Gregorio (1653); nel Battistero di S. Pietro di Castello, come
confraternita di canonici della cattedrale.
da A. NIERO,
I santi Patroni, in Culto dei Santi a Venezia, "Biblioteca
Agiografica Veneziana 2",
Venezia, Studium Cattolico Veneziano, 1965, p. 84.