Tradizionalisti, torna a Roma
la messa di Pio V
Dopo la liberalizzazione di papa Ratzinger del 2007, sabato 3
novembre circa 4000 fedeli aderenti al movimento"Summorun Pontificum"
saranno nella basilica di San Pietro per una celebrazione di
ringraziamento
ALESSANDRO SPECIALE
CITTÀ DEL VATICANO
Gli organizzatori si aspettano tra le "3000 e i 4000
persone": già oggi, assicurano, sono molte e da tutto il mondo le
adesioni al il primo pellegrinaggio internazionale del "popolo del Summorum
Pontificum", i cattolici legati alla messa di San Pio V -
il rito in latino in vigore prima della riforma liturgica del
Concilio Vaticano II - che vogliono così ringraziare papa Benedetto
XVI per aver loro ridato piena "cittadinanza" nella Chiesa con il
suo motu proprio Summorum
Pontificum del 2007.
Presentando l'evento alla stampa, il cappellano del
pellegrinaggio, il francese padre Claude Barthe, ha spiegato che
l'incontro culminerà con una messa, naturalmente nella "forma
straordinaria" del rito romano, celebrata nella basilica di San
Pietro il prossimo sabato 3 novembre. La celebrazione è stata già
autorizzata dall'arciprete della basilica, il cardinale Angelo
Comastri, ma ancora non si sa chi la celebrerà né a quale altare.
"Dipende dal numero delle persone", ha spiegato padre Barthe.
Non sarà comunque il primo "ritorno" del rito antico
dalla liberalizzazione effettuata da papa Ratzinger, perché negli
ultimi anni almeno in un paio di occasioni si è celebrato con il
messale di Pio V in San Pietro.
Il pellegrinaggio è promosso da Federazione
Internazionale "Una Voce" ed ha registrato il sostegno di alcuni
gruppi come il francese Notre-Dame-de-Chretienté, che ogni anno a
Chartres organizza un incontro con circa 10mila partecipanti.
Per l'evento romano, che comincia il 31 ottobre per
culminare con la messa in Vaticano, padre Barthe ha anticipato che
adesioni sono già arrivate da una dozzina di Paesi, compresi
Filippine, Brasile e Ungheria: "I Cavalieri di Colombo della
Pennsylvania, con efficienza statunitense, hanno già effettuato
tutte le prenotazioni".
L'obiettivo del pellegrinaggio sarà prima di tutto
rendere grazie a Benedetto XVI a cinque anni dalla promulgazione del
Summorum Pontificum. Ma sarà anche l'occasione, ha
spiegato il sacerdote, di manifestare "amore per la Chiesa" e
"fedeltà alla Sede di Pietro", perché "siamo ben consapevoli che le
fatiche che oggi affronta il Santo Padre sono pesanti".
Infine, il "popolo del Summorum
Pontificum" vuole dare il suo contributo alla "nuova
evangelizzazione". Infatti, sottolineano gli organizzatori, la
antica messa in latino è "sempre giovane" e, per questo, attira
moltissimi giovani e moltissime vocazioni al sacerdozio. Padre
Barthe fa l'esempio della Francia: su 710 seminaristi diocesani, ben
140 studiano in seminari dedicati alla messa tradizionale - di cui
50 in quello lefebvriano della Fraternità San Pio X - ovvero "circa
il 16%". Per contro, sottolinea il sacerdote, i 'nuovi movimenti'
come la comunità Emmanuel o il Cammino Neo-catecumenale attirano sì
molti giovani ma sono responsabili di solo 50 vocazioni.
E molti dei nuovi sacerdoti sono comunque attratti da
entrambe le forme del rito romano, aggiunge il sacerdote: "In
Francia - conclude -, non è esagerato sostenere che almeno un terzo
dei candidati al sacerdozio diocesano possa essere considerato come Summorum
Pontificum".
da "Vatican Insider", 11 settembre 2012
vaticaninsider.lastampa.it
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