Partecipa in Vaticano al corso per neovescovi - Celebra a Roma alla chiesa di Gesù e Maria - Importante conferenza a Versailles il 30 settembre: il presule spiega i motivi del ritorno

Nel corso dell'estate mons. Rifan ha soggiornato a Roma per frequentare in Vaticano il corso di preparazione per i neovescovi. Il 15 settembre 2002 ha celebrato pubblicamente la messa prelatizia nell’Urbe alla chiesa di Gesù e Maria al Corso, officiata per il rito romano antico dall’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote a beneficio della Sezione romana di Una Voce. Membri dell’Istituto hanno assistito il novello vescovo nella celebrazione che ha avuto luogo alla presenza del Presidente nazionale di Una Voce-Italia, il consigliere Riccardo Turrini Vita.

Il 30 settembre 2002 mons. Rifan ha tenuto una conferenza a Versailles, alla presenza di oltre 250 persone. Egli ha parlato dell’origine della Amministrazione apostolica San Giovanni Maria Vianney, e di come era stato contattato dalla Santa Sede. Ha espresso il seguente ragionamento: secondo san Tommaso è legittimo rubare in un supermercato se si sta morendo di fame, ma se i proprietari del supermercato danno il cibo gratis, allora si può preferire continuare a rubare? Più o meno - così mons. Rifan - è quello che è avvenuto con Roma. L’amministrazione conta 28 sacerdoti, una sua cattedrale, diverse chiese, il suo seminario, case per anziani e disabili, un istituto che ospita 400 orfani. Ma, ha affermato il presule, dopo dieci anni di indipendenza da Roma, essi si trovavano di fronte a seri problemi interni: dal punto di vista teologico non è salutare trovarsi fuori della Chiesa, in una tale situazione sussistono forti rischi di cadere nello scisma, nonché la tendenza a un criticismo senza fine.

A proposito della messa antica, ha affermato che l’amministrazione apostolica possiede una normale circoscrizione ecclesiastica, ufficialmente riconosciuta, con la messa tradizionale come rito proprio. Qualsiasi sacerdote esterno può dire la messa vecchia nelle chiese dell’Amministrazione apostolica San Giovanni Maria Vianney - di ciò è stata ottenuta espressa conferma dalla Congregazione per il Culto Divino. L’amministrazione, dunque, è una chiesa rituale, con un rito suo proprio che si inquadra accanto ai 22 riti approvati dalla Santa Sede. I sacerdoti di Campos, pertanto, si considerano cattolici normali, legati alla messa di sempre senza alcun problema di coscienza.

Mons. Rifan ha sostenuto, inoltre, di non sentirsi costretto entro i limiti dell’amministrazione, di essere disponibile ad aiutare i fedeli legati alla tradizione incontrando i loro vescovi, oppure a mandare sacerdoti in altre diocesi brasiliane, se il vescovo del luogo è d’accordo. In ogni caso, ha precisato il presule, tutto questo sarà fatto nei limiti del diritto della Chiesa e nel pieno rispetto degli ordinari diocesani.

Al termine, numerose domande sono state poste al relatore. In particolare, padre De Tanouarn della Fraternità Sacerdotale San Pio X ha chiesto che fare, qualora il direttore del supermercato offra cibo avvelenato. Mons. Rifan ha risposto di avere la messa, il catechismo, i sacramenti, le chiese: "tutto questo non è avvelenato".