L'Arena, 13 dicembre 2004 - La Curiosità. E don Marco firmò contro... di sé

UNA VOCE VENETIA

Favole voltairiane

Ci hanno detto persone di Verona che la (dis)informazione cittadina sarebbe affidata a un unico quotidiano a larga diffusione - L'Arena -, cui questo monopolio consentirebbe di mettere o non mettere le notizie impunemente, insomma, dicono, una specie di Pravda di provincia. Non è nostra abitudine tener conto dei si dice, ma solamente dei fatti. D'altronde abbiamo sempre pensato che, in un quotidiano, deve esserci spazio anche per la narrativa, fiction, fantasy, novelle, racconti, magari non inseriti in cronaca.

Dopo aver letto questo interessante articolo sull' ormai universalmente noto "prete dei burattini" don Marco Campedelli, apparso sull'Arena del 13 dicembre, abbiamo parlato con Maurilio Cavedini, il presidente dell'associazione promotrice della raccolta di firme, che si chiama Una Voce-Verona (questo l'articolo non lo dice, i c.d. legionari di un Dio del passato si sa bene chi sono, ma evidentemente è più prudente tacerlo). Cavedini ci ha risposto che dopo l'uscita del pezzo - dato che nessuno dei volontari addetti ai banchetti si ricordava di averci visto don Campedelli - è stato fatto un accurato controllo sulle copie delle oltre 1600 firme raccolte, che sono già state depositate in Curia e inviate anche per conoscenza a varie congregazioni romane. Ebbene, non è stato trovato il nome Marco Campedelli, né con il "don" né senza: a questo punto, ha proseguito, la domanda andrebbe girata all'Arena.

"L'adesione del rev.do Campedelli - ha poi dichiarato il 'legionario' Cavedini - ci fa molto piacere, ammesso che le dichiarazioni riportate sull'Arena siano confermate. Siamo disponibili a fargli apporre materialmente la sottoscrizione in qualsiasi momento. Ci auguriamo che quello che ha compreso don Marco lo capisca anche il suo Capo (il vescovo Carraro, ndr) e ci risponda presto".

Che dire a questo punto? G.B. sarebbe stato forse più prudente a non nominare neanche Dio nel suo pezzo: non si sa mai, oltre che del passato potrebbe essere anche un Dio del futuro e aspettare g.b. per presentargli il conto, in quel giorno che presto o tardi arriva per tutti...

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La curiosità

E don Marco firmò contro... di sé

La catechesi di don Marco Campedelli è da tempo nel mirino dei tradizionalisti cattolici veronesi, il cui rumoroso attivismo è esattamente agli antipodi della loro (in)consistenza numerica. Negli ultimi mesi essi hanno avviato in piazza Bra e in via Roma una campagna di raccolta di firme contro la "liturgia spettacolo" e le "messe comuniste", di cui considerano il prete burattinaio, che ha inserito in alcune celebrazioni momenti di teatralità per solleticare e sollecitare la riflessione sul sacro, il campione locale.

Tutto si aspettavano nella loro aggressiva campagna, meno che un giorno al loro banco, per firmare, si presentasse, armato di penna e candido sorriso, nientemeno che don Marco. Con calma, di fronte all’imbarazzo e allo sconcerto dei legionari di un Dio del passato, ha lentamente siglato il foglio delle firme, anteponendo volutamente al nome, l’appellativo "don".

"Dobbiamo salvare il valore della democrazia", ha detto loro accomiatandosi, rispondendo a una domanda inespressa che nemmeno osavano porre. Un atteggiamento voltairiano, che cala nel concreto la celebre massima dell’illuminista francese: "Io non condivido le tue idee ma lotterò con tutte le mie forze affinché tu, come me, possa esprimerle liberamente".

"È bello poter firmare in piazza", risponde adesso don Campedelli a chi gli chiede spiegazioni del suo gesto, "è una delle forme più alte di democrazia. E mi auguro che l’esempio possa aiutare a capirlo anche chi magari non crede nel suo valore". (g.b.)

da "L'Arena", 13 dicembre 2004

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Verona, rettoria di S. Toscana

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Inserito il 18 dicembre 2004