Messe latine antiche nelle Venezie
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Riproduciamo alcune pagine del Memorandum manoscritto, redatto nel 1905 dal cappellano della parrocchia di S. Giorgio Maggiore a Udine e conservato nell'archivio parrocchiale (recentemente pubblicato da A. Persic). Questo opuscolo contiene l'annotazione delle funzioni liturgiche che si svolgevano nel corso dell'anno in detta chiesa, con indicazione di come e con quali apparamenti venivano compiute all'epoca. Una preziosa testimonianza diretta sulla liturgia tridentina in una parrocchia in Italia.

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Adolfo Dugaro

[2r] Memorandum
della Chiesa Parrocchiale S. Giorgio Magg.re Udine
per uso privato del Sac. Adolfo Dugaro Cappellano

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[43r] Novena dell'Immacolata.

che comincia la sera del 29 Novembre.

Si fornisce la Chiesa nel modo più solenne, con illuminaz[ione] completa all'altar Maggiore.
Si espongono il tappeto Iª Cl[asse] e palme (la prima sera, poi vengono ritirate per espo[r]le solo pel giorno della Festa).

La sera si dà il primo segno con le tre campane magg[iori] alle 3¾ pom[eridiane], il II° 4½, il III° 4¾.
L'Ave Maria della sera del 28 si suona a festa, quale segnale di principio della Novena.

Funzione. Accese tutte le candele all'altar della Madonna e 4 al maggiore e S. Giuseppe, le lampade ed i candelabri per la Chiesa: il Cel[ebrante] esce fuori (un sol Sacerdote), accompagnato con torcie, portando la Reliquia della B. V., in cotta e stola; va all'altar dell'Immacolata a recitare la Coroncina.
Il Bianchini volle i due Assistenti in cotta.

[43v] Recitato l'Oremus dopo la Coroncina, esce immediatamente la predica, dopo la quale si fa l'Esposizione del SS.mo: si canta Tantum ergo, Litanie ed immediatamente dopo l'ultimo Agnus Dei, in antifonario, il Tota pulchra ecc., quindi Oremus, Genitori, Benediz[ione] e 'Dio sia benedetto' (o mottetto). {I due Assistenti vanno in piviale} Alla Funzione vanno le tunicelle.

ln tutti i giorni della Novena l'Ave Maria tanto della mattina come della sera si suona come nei giorni festivi. Nei detti giorni l'Ave Maria della mattina suonasi alle ore 5.

La Messa Iª (celebrata dal Predicatore) [esce] alle ore 5½, dopo la quale segue un breve discorso, imm[ed]iata[mente dopo] al quale esce altra S. Messa.

Si accendono alla Iª Messa tutte le candele dell'altare, che si spegneranno dopo la predica.
A metà circa della predica sia suonata la IIª Messa.

[44r] 8 Dicembre, L'Immacolata.

Si rimette la Chiesa nel miglior modo possibile.
Cambiansi i candellotti all'altar dell'Immacolata e Maggiore, i drappi sui banchi del coro ecc..
Si prepara il quadrato grande avanti all'altar dell'Immacolata per la Comunione Generale.

Le Messe ecc. come nei giorni festivi.
Alle ore 7 esce la S. Messa in cui ha luogo la Comunione Generale, prima della quale si fa un fervorino. A tutti coloro che comunicansi in tal solennità si suole dare in ricordo un'immagine.
Nella Comunione Generale si portan le torcie ed avanti la Comunione si suona a festa le campane e in detta Messa va suonato l”organo.

[44v] Prima della Messa solenne i banchi del quadrato della Comunione si rimettono a posto.
La Messa solenne more solito.
Il Bianchini la celebrò alle ore 11.

Nel dopo mezzodì alle ore 3 pom[eridiane], senza premettere Coroncina, esce la predica; dopo si cantano i Vesperi, con gli Assistenti in piviali.
Al Magnificat si incensa l'altare dell'Immacolata.

Terminati i Vesperi e fatta l'Esposizione, cantasi il Tantum ergo, Litanie senza il Tota pulchra, poi Genitori, Benedizione e motetto in orchestra.
Quindi un Sacerdote va all'altare dell'Immacolata pel bacio della Reliquia.

[45r] Dopo la Festa dell'Immacolata l'altare della Madonna e quello di S. Giuseppe si sforniscono del tutto e si mettono come nei giorni di lavoro.
L'altar Maggiore, essendo prossima la Novena del Natale, si fornisce di IIª Classe.

 

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I damaschi dei pilastri e delle colonne restano fin dopo l'Epifania.

[45v] Novena del S. Natale.

Comincia la sera del 15 Dicembre alle 5 pom[eridiane].
Si dà il I° segno colle tre campane maggiori alle ore 4. Si prepara il banchetto all'altar Maggiore; i Sacerdoti assistenti vanno in semplice cotta.

Fatta l'esposizione, si canta il Pange lingua fino al Tantum ergo (excl[usive]), poi Novena, Tantum [ergo]. Genitori, 'Dio sia benedetto', Benediz[ione] e 'Vi adoro'.

Nella domenica fra la Novena si cantano prima i Vesperi more solito, poi si fa la Novena.

Vigilia del Natale.

La sera non ha luogo il Rosario e si fornisce tutta la Chiesa di Iª Classe ecc..

[46r] Festa del Natale.

All'Ave Maria del mattino il Parroco celebra due Messe all'altar Maggiore.

Poi gli altri Sacerdoti recitano le loro tre secondo l'ordine consueto.

Alle ore 10 (così il Bianchini) ha luogo la Messa solenne (cantata dai Cantori di S. G[iorgio] in orchestra). Non si fa predica. Solo il Parr[oco] augura le Buone Feste ai suoi parr[occhiani].

Nel pomeriggio, Vesperi solenni; non si fa Dottrina
(Il Bianchini, fra i Vesperi e la Benedizione, cominciò a far la predica).

Quindi Tantum ergo, Litanie {e alla Pietà} e Benediz[ione] more solito.

Dopo la Funzione della Parr[occhia], i Sacerdoti passano alla Chiesetta della Pietà a recitar la Coroncina all'Addolorata, con Litanie, e poi segue bacio di Reliquia.

[46v] S. Stefano.

Si fa come alle Feste ordinarie.

Alle 10 Messa semplice con ispiegazione di Vangelo.
Il Bianchini cominciò invece a far Messa solenne 'in terzo' in canto fermo.

Nel pomeriggio non si fa Dottrina; si cantano i Vesperi ecc..

Immediatamente dopo Funzione, cioè alle ore 4, si va a far l'Ora di Adorazione all'Ospitale.

Si va con quest'ordine:

I     Fraterna del SS.mo (ai singoli latori si dà cent.mi 50), uomini,
II    Croce astile con due torcie,
III   Sacerdoti e Cel[ebrante] in stola bianca,
IV   donne,

con cui, strada facendo, more solito si recita il Miserere. Così si recita in Chiesa dell'Ospitale in fine dell'Ora.

[47r] Ultimo giorno delI'anno.

La sera, verso le 4½, si cantan Vesperi col SS.mo Sacramento esposto.
Si metton tre piviali.

Immediatamente dopo i Vesperi il Parr[oco] Bianchini cominciò a far un fervorino di ringraziamento al Signore per i benefici avuti durante l'anno.

Quindi, cantato il Tantum ergo, ha luogo il Te Deum, Genitori, Benediz[ione] ecc..
Si accendono tutte le candele degli altari ed il lampadario in mezzo alla Chiesa.

 

da La Chiesa di San Giorgio Maggiore in Borgo di Grazzano. - Terza Parte. Spiritualità e cultura di vita comunitaria in una parrocchia udinese dall'epoca di Eugenio Bianchini al duemila: fonti, testimonianze, studi, immagini, a cura di Alessio Persic, Udine, Parrocchia di San Giorgio Maggiore, 2005, p. 66-67

 

 

 

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Inserito il 21 dicembre 2010

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