312
21 DICEMBRE
Nell'Ufficio
delle Laudi la voce della Chiesa fa risonare oggi questo
solenne avvertimento:
"Non
temete: il Signore nostro verrà a voi fra cinque
giorni".
313
SAN TOMMASO
APOSTOLO
Ecco
l'ultima festa che celebrerà la Chiesa prima della
Natività del suo Signore e Sposo. Essa interrompe le Ferie
maggiori per onorare san Tommaso, Apostolo di Cristo,
il cui glorioso martirio, consacrando per sempre questo
giorno, procurò al popolo cristiano un potente
intercessore presso il divino Messia. Spettava a questo
grande Apostolo apparire nel Ciclo in questo giorno,
poiché la sua protezione aiutasse i fedeli a credere e a
sperare nel Dio che ancora non vedono e che viene ad essi
senza rumore e senza splendore, per provare la loro fede.
San Tommaso dubitò un giorno, e non comprese la
necessità della Fede se non dopo essere passato
attraverso le ombre dell'incredulità: è giusto che
venga ora in aiuto ai figli della Chiesa, e li fortifichi
contro le tentazioni che potrebbero assalirli da parte d'una
orgogliosa ragione. Rivolgiamoci dunque a lui con fiducia;
e dal seno della luce in cui l'ha posto il suo pentimento
ed il suo amore, egli chiederà per noi la docilità di
mente e di cuore che ci è necessaria per vedere e
riconoscere Colui che costituisce l'attesa delle genti, e
che, destinato a regnare su di esse, annuncerà la sua
venuta solo con i deboli vagiti di un bimbo, e non con la
voce tonante d'un maestro. Ma leggiamo innanzitutto il
racconto degli Atti del nostro santo Apostolo. La Chiesa
ha ritenuto bene presentarcelo sotto la forma più breve.
VITA. - Tommaso Apostolo, chiamato anche
Didimo, era della Galilea. Dopo aver ricevuto lo
Spirito Santo, andò a predicare il Vangelo in molte
province. Insegnò i precetti della fede e della vita
cristiana ai Parti, ai Medi, ai Persiani, agli
Ircaniani e ai Battri. Si diresse infine verso le
Indie, ed ammaestrò quei popoli nella religione
cristiana. In questo paese si fece ammirare da tutti
per la santità della vita e della dottrina e per lo
splendore dei miracoli, e accese alto il fuoco dell'amore
di Gesù Cristo nei cuori. Il re della regione s'infiammò
d'ira, poiché era zelante dell'idolatria, e il santo
apostolo, condannato a morte per ordine di lui, fu
lapidato a Calamina, e accrebbe l'onore del suo
apostolato con la corona del martirio
[1].
314
Glorioso
Apostolo, che hai condotto a Cristo un così gran numero
di genti infedeli, è a te che ora si rivolgono le anime
fedeli perché le introduca presso lo stesso Cristo che
fra cinque giorni si manifesterà alla sua Chiesa. Per
meritare di comparire alla sua divina presenza, abbiamo
bisogno, innanzitutto, d'una luce che ci guidi fino a lui.
Questa luce è la Fede. Chiedi per noi la fede. Un giorno
il Signore si degnò di accondiscendere alla tua
debolezza, e di assicurarti nel dubbio che provavi sulla
verità della sua Resurrezione. Prega dunque, affinché
si degni pure di sostenere la nostra debolezza, e di
farsi sentire al nostro cuore. Tuttavia, o santo Apostolo,
non è già una chiara visione che noi chiediamo, ma la
Fede semplice e docile, poiché Colui che viene anche per
noi ti ha detto mostrandotisi: Beati coloro che
credono senza vedere! Noi vogliamo essere del numero
di questi. Ottienici dunque quella Fede che è propria
del cuore e della volontà, affinché davanti al divino
Bambino avvolto in fasce e posto nella mangiatoia,
possiamo esclamare anche noi: Mio Signore e mio Dio!
Prega o santo Apostolo, per le genti che tu hai
evangelizzate e che sono ricadute nelle ombre della morte.
Che venga presto il giorno in cui il Sole di giustizia
splenderà nuovamente per esse! Benedici gli sforzi degli
uomini apostolici che consacrano sudori e sangue all'opera
delle Missioni; fa che siano abbreviati i giorni delle
tenebre, e che le regioni irrorate del tuo sangue vedano
infine cominciare il regno del Dio che hai annunciato e
che noi aspettiamo.
da: P. GUÉRANGER,
L'anno liturgico.
- I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad.
it. P. GRAZIANI, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 312-314.