Messe latine antiche nelle
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Rassegna stampa
È morto a 95 anni il prete archeologo cappellano del Papa
di Francesco Dal Mas
VITTORIO VENETO È morto il prete archeologo, lo storico che riconosceva ai cenedesi un'antropologia originale, originata da quell' "Homo cenetensis" che si era distinto all'interno della "Cenetensis Regio". Si tratta di monsignor Antonio Moret deceduto il 22 ottobre, nell'ospedale di Conegliano. Canonico della cattedrale, cappellano di Sua Santità, monsignor Moret lascia le sorelle Augusta e Maria ed una schiera di nipoti e pronipoti. La sua è stata "una lunga vita di servizio sacerdotale, donato con passione e competenza" lo ricorda il vescovo Corrado Pizziolo, ma "anche per la sua appassionata opera di ricercatore di storia e archeologia locale, la Chiesa vittoriese gli esprime viva riconoscenza". La liturgia delle esequie, presieduta dal vescovo, sarà celebrata oggi alle ore 15.30 in cattedrale, a Ceneda. Brevissima la malattia che lo ha portato alla morte. Il 9 ottobre, infatti, presentò a Salsa i suoi due ultimi libri, uno dal significativo titolo "Dalla preistoria alla storia. Itinerario nei tempi antichi del sito di Salsa dove il mito diventa storia" e l'altro più particolare, su "Ceneda, l'antica chiesa di S. Pietro". Il monsignore, personaggio davvero eclettico, oltre che uomo di fede, era nato a Carpesica il 9 ottobre del 1916. Con fierezza annotava di essere nato durante la prima guerra mondiale. Diventò prete nel 1941. Per ben 24 anni è stato insegnante e direttore del Collegio vescovile "Dante" di Vittorio Veneto e per 33 anni parroco di San Giovanni del Tempio, in provincia di Pordenone ma in diocesi di Vittorio Veneto. Ed è qui che si è dato all'arte, oltre che all'archeologia e alla storia, facendo dipingere la chiesa e mettendo insieme una tale quantità di reperti da dover aprire anche un museo, che ha una dimensione didattica, oltre che storica, per cui è visitato dalle scolaresche. Ben 43 le pubblicazioni specialistiche che portano la sua firma, una più vivace (storicamente parlando) dell'altra. I funerali si terranno nella Cattedrale di Vittorio Veneto martedì alle ore 15,30, presieduti dal vescovo monsignor Corrado Pizziolo. Sarà presente tutta Salsa, dove monsignor Moret celebrava la messa ogni domenica, da ben 13 anni. Apprezzato archeologo della cristianità, fra il Piave e la Livenza, monsignor Moret ha tra l'altro scoperto l'origine romana di Sacile nel ritrovamento di alcune monete imperiali del 4° e 5° secolo durante alcuni lavori nel centro storico della città capoluogo del Livenza. Il Museo del Cenedese, a Serravalle, ospita una sua collezione di reperti preistorici, raccolti ancora al tempo in cui nessuno pensava a conservarli. Da cenedese ha sempre osservato con un occhio di riguardo ai Longobardi. Moret ne scrive anche nel più recente libro. Scesi in Italia nel 568 e insediatesi in Ceneda, creata capitale di un loro ducato, i Longobardi per il prelato sono stati un "popolo veicolante un proprio caratteristico patrimonio culturale, dopo mille anni ancora presente nella glossa, nella toponomastica e nel Santorale". Lo studioso, fra l'altro, dà conto di una rarissima statua in pietra di un monaco benedettino di etnia longobarda di cui dice: "Sarebbe bello se rappresentasse il santo duca cenedese, Anselmo, fattosi poi monaco in Montecassino".
da «La Tribuna di Treviso», 25 ottobre 2011
tribunatreviso.gelocal.it/
LINK UTILI
RIP Morto mons. Antonio Moret. Dal 2002 celebrava la messa tridentina a Vittorio Veneto
È mancato monsignor Moret (Oggi Treviso, 25 ottobre 2011)
Messa solenne di requiem nella cattedrale di Vittorio Veneto