Messe latine antiche nelle
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VICENZA, MANCATA APPLICAZIONE DEL MOTU PROPRIO
La seconda lettera di Una Voce
al Vescovo sulla messa a S. Rocco
Coordinamento di Una Voce delle Venezie
Il Delegato
Vicenza, 16 febbraio 2009
A S. Ecc. Rev.ma
l'Arcivescovo-vescovo di Vicenza
Mons. Cesare Nosiglia
Piazza Duomo, 11
36100 Vicenza
Eccellenza,
in seguito alla nostra lettera del 16 gennaio u. s. (nella quale esponevamo le varie problematiche di ordine liturgico insorte durante le Messe in rito antico presso la chiesa di San Rocco a Vicenza) Ella, con lettera datata 21 gennaio, ci rassicurava di aver esortato Mons. Tamiozzo ad "attuare fedelmente le disposizioni previste dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI".
Nei giorni successivi tentammo di avere un colloquio con il celebrante che, tuttavia, si rifiutò di riceverci dicendo che si sarebbe attenuto a quanto ordinatogli dal Vescovo. Nonostante questo, però, la Messa celebrata in San Rocco domenica 8 febbraio scorso riproduceva puntualmente la lunga sequela di commistioni e abusi: oltre a quelli già segnalati, e ormai divenuti (nostro malgrado) una costante, Mons. Tamiozzo indossava nella domenica di Settuagesima paramenti verdi anziché violacei; recitava il Gloria; mischiava inopportunamente parti cantate a parti recitate, utilizzando spesso locuzioni in lingua italiana. Unico cambiamento positivo è stato l’utilizzo delle cartegloria, stavolta presenti sull’altare anziché in sagrestia; in compenso, il celebrante non portava il manipolo. Creativo, a tacer d’altro, anche il servizio liturgico, evidentemente conformatosi al tenore della celebrazione. Intanto, ed è comprensibile, l’afflusso dei fedeli alla celebrazione è vistosamente calato.
Torniamo dunque ad invocare presso l’E.V. l’esatta applicazione delle disposizioni papali, affinché le celebrazioni presso San Rocco possano realmente conformarsi alle rubriche liturgiche in vigore nel 1962. Nel caso Mons. Tamiozzo non sia in grado di sostenere tale onere, auspichiamo che l’incarico sia conferito ad un sacerdote più idoneo e disponibile.
Sollecitiamo infine, una volta corretti gli abusi di cui sopra, che la celebrazione in rito antico a Vicenza si tenga ogni domenica e festa di precetto e che si estenda anzi ad una chiesa della Val d’Alpone, secondo l’originaria richiesta avanzata all’E.V. da numerosi fedeli della zona. A tale merito, ci rendiamo disponibili per un incontro che, speriamo, l’E.V. avrà la generosità di accordarci.
Con i sensi della più religiosa considerazione
Massimo Bisson
Lorenzo Magnabosco
Una Voce Vicenza
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Inserito il 26 marzo 2009
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